Corriere della Sera

La missione comune di Dovizioso & Rossi: fermare Marquez

Andrea in pole, Vale 2°. E il fratello batte Marquez jr

- DAL NOSTRO INVIATO Daniele Sparisci

BRNO Ci sono giri che ti fanno stare bene. Che ti fanno sentire figo, e «di brutto». Non vedeva la pole da una vita Andrea Dovizioso, dal Gp della Malesia del 2016. Non è mai stato uno sprinter, lui ama la maratona. Ma dopo 28 gare con «una prova di forza», nonostante le gomme logore, ha messo in fila tutti. E ora gode, insieme a Valentino Rossi. Splendido secondo davanti al suo popolo giallo al quale la Dorna ha chiesto di smetterla con i fumogeni per evitare pericolosi nebbioni.

Lui e Dovi hanno una missione: togliere l’appetito al cannibale Marc Marquez (terzo), il Dottore poi ci tiene a cancellare quel -46 in classifica, ironia della sorte il suo numero magico. Le premesse per un’altra domenica di fuoco sulla pista dove la sua leggenda è iniziata (22 anni fa qui centrò la prima vittoria nel Motomondia­le, in classe 125) non mancano. All’epoca non era ancora nato Luca Marini, il fratellino che oggi gli batte sulla spalla per festeggiar­e la prima pole nella Moto2. Ottenuta alla 46esima gara della carriera, cose da cabala. Cose di famiglia, il ventenne di Tavullia ha battuto Marquez junior.

Ma torniamo ai «grandi» e ai loro dubbi su quali gomme scegliere e su come farle durare 21 giri con temperatur­e così alte. C’è da scommetter­e che nessuno del trio tirerà all’inizio per evitare il crollo nel finale: «L’opposto di quello che si dovrebbe fare normalment­e» commenta Jorge Lorenzo, primo della seconda fila.

Dovi ha studiato a fondo la situazione, ha sfruttato le prove libere per macinare chilometri con le coperture al limite e adesso è considerat­o il favorito, almeno da Marquez. Ritrovata l’alchimia con la Ducati, Andrea ragiona sulla tattica e allenta la tensione: «È impossibil­e dire come siamo messi rispetto agli altri, però ce la giocheremo». La vede così: «Marc e Dani (Pedrosa, ndr) sono messi molto bene, Petrucci bene, Lorenzo abbastanza e Valentino dirà la sua perché spesso tira sempre fuori qualcosa di diverso».

Già, che cosa si inventerà stavolta? In realtà Rossi appare preoccupat­o per il ritmo. La Yamaha è indietro rispetto a Ducati e Honda, Maverick Vinales in versione biplano è atterrato addirittur­a in quarta fila. A 39 anni il Doc fa ancora la differenza e dà regolarmen­te la paga al compagno, anche se oggi teme di «essere costretto a giocare in difesa». I guai sono i soliti, legati al consumo degli pneumatici della M1; chi lo conosce dice che esagera e che sarà in piena lotta per il podio. Ma lui minimizza ed esalta il fratello: «È messo meglio di me, sta facendo grandi passi avanti. Ha vent’anni e tutto il tempo di costruire una bellissima carriera». Con un maestro così poi. Occhi azzurri intensi, Luca ringrazia e vola basso: «È impossibil­e anche solo pensare di poter ripetere ciò che ha fatto Vale». Ricorda di quando da piccolino veniva a Brno per vederlo: «Era sempre un appuntamen­to speciale, una gara importante dove si decidevano i Mondiali».

E adesso forse lo è ancora più.

 ?? (Epa) ?? Prima fila Andrea Dovizioso a Brno ritrova la pole dopo 28 gare, sotto Valentino Rossi che parte secondo: per la gara temono le Honda
(Epa) Prima fila Andrea Dovizioso a Brno ritrova la pole dopo 28 gare, sotto Valentino Rossi che parte secondo: per la gara temono le Honda
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