Il clima politico non manda in vacanza l’approfondimento
F ra il pasticcio della presidenza Rai, gli episodi di razzismo e i provvedimenti economici che si stanno preparando nei palazzi del potere gialloverde, la politica non cessa di interessare il pubblico televisivo, che usa il piccolo schermo per mettere alla prova il governo «sovranista»: è per questo, giustamente, che alcune reti hanno fatto la scelta di mantenere in onda l’approfondimento, con risultati decisamente positivi. Dopo la «de-populistizzazione» dei palinsesti Mediaset, Rete4, guardando al modello La7, ha trasformato Dalla vostra parte in Stasera Italia, guidato dal più equilibrato Giuseppe Brindisi (aspettando Barbara Palombelli). A luglio, il programma ha toccato quasi un milione di spettatori a sera (con migliori performance nella seconda parte, dopo le 21), per una share del 5%. Anche La7, la rete che più tiene viva informazione e dibattito lungo tutta la giornata, ha sostituito, come di consueto per l’estate, 8 e ½ con In onda, condotto da Telese e Parenzo. Anche le performance di In onda mostrano la presenza di un pubblico che non manda in vacanza l’interesse per l’attualità: dall’inizio di luglio sono 900.000 gli spettatori medi del programma, con una share del 4,8%. Sono però abbastanza diversi i profili dei pubblici dei due programmi. La7 attrae come di consueto le fasce più «alte» di spettatori, in termini di livelli di istruzione (quasi 9% di share fra i laureati) e di età (ottimi ascolti sopra i 55 anni). Stasera Italia, sempre tradizionalmente, presidia le fasce più adulto-anziane (8,7% di share fra gli ultra 65enni), ma decisamente più popolari (10% di share sul target con istruzione elementare). Sono due modelli diversi di raccontare la politica a pubblici con gusti e competenze molto differenziate: dopo la sbornia populista degli ultimi anni, speriamo che prevalgano toni più moderati e razionali. (a.g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni
elaborazione Geca Italia su dati Auditel