Corriere della Sera

Il Milan ritrova il suo mito: torna Maldini

Sarà direttore sviluppo strategico. Leonardo: la sua famiglia è la storia rossonera

- di Mario Sconcerti Ravelli

Ciò che non era riuscito al Milan di Berlusconi, gestione Galliani, nemmeno a quello della co-gestione con Barbara, e men che meno al Milan dei cinesi, è riuscito ieri al nuovo corso targato Elliott: dopo 25 anni in campo con una sola maglia e nove di esilio a decidere cosa fare da grande, Paolo Maldini torna al Milan. Dopo Leonardo, Higuain e Caldara, l’estate rossonera esalta i tifosi.

Il ritorno di Maldini al Milan chiude oggi una storia anche troppo lunga e a tratti nemmeno simpatica. Maldini non ha mai avuto un carattere facile, capita spesso ai grandi campioni, hanno in molte cose la stessa differenza un po’ dura che li divide dagli altri sul campo. Non so cosa cercasse Maldini dal Milan tutte le volte che lo ha rifiutato, né è molto chiara la qualifica che è stata adesso coniata per lui, ma è chiaro che oggi torna a comporsi una circonfere­nza, si chiude un angolo di vita e ricomincia l’avventura. Maldini porta oggi la storia nel nuovo Milan, porta se stesso, ma anche il meglio che tutto il Milan ha saputo essere. Maldini porta calce dura nel nuovo inizio, è lo specchio di un destino, la dimostrazi­one che non si vive solo per caso, che alla fine ritorna tutto. Credo che questo sia anche il ruolo più giusto per lui, meno divertente che fare mercato, ma più importante, altrettant­o vitale. Maldini rappresent­a l’eternità di un simbolo, vola al disopra della finanza e perfino dei risultati. Maldini c’è. Dentro questa identità torna davvero tutto il Milan, molto più che con l’arrivo prelibato di Higuain. Higuain ha il gusto forte del presente, della speranza. Maldini è la sua strada tracciata, è per sempre. È di questa Storia che c’era bisogno adesso per completare il cammino. Elliott ha il peso dei soldi, Leonardo è un profession­ista creativo che nella vita ha soprattutt­o viaggiato con la fantasia, non riesce da solo a fare il Milan. Molto del resto è stata confusione. Serviva una base, una continuità. I tempi erano giusti, adesso Maldini è tornato ad avere la stessa voglia di Milan che la squadra ha di lui. Non so cosa porterà ritrovarsi, ma è una storia che si chiude, torna a posto, ridiventa naturale. Non c’è più bisogno di bugie, torna la realtà di cui Maldini è la memoria e il guardiano. È un ruolo così totale che dovrà stare attento a gestirlo. Avrà scontri di competenze e gelosie. Se ci riuscirà, il Milan sarà lui per molto tempo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy