Corriere della Sera

A che punto sono i cantieri in Italia

Dal 2017 gli investimen­ti pubblici sono aumentati, ma manca chiarezza sulle priorità. E ora nel mirino è tornato il Codice appalti

- Rita Querzè

Appalti: gli enti pubblici hanno riaperto il rubinetto delle risorse. Ma non basta questo a far partire i cantieri. Inoltre il governo sta rimettendo in discussion­e le vecchie priorità. Risultato: al momento manca una direzione chiara.

Partiamo dai dati di fatto. Con la crisi le risorse per gli appalti pubblici sono diminuite. Ma dal secondo quadrimest­re del 2017 i fondi sono tornati a crescere. Se nel 2016 sono stati mobilitati 102 miliardi, nel 2017 si è passati a poco meno di 139: più 36,2%. Tradurre queste nuove disponibil­ità in apertura di cantieri però non è immediato. Di qui la denuncia dei costruttor­i dell’ance che — sul sito sbloccacan­tieri.it — parlano di 270 opere ferme al palo per un valore complessiv­o di 21 miliardi di euro. Secondo l’associazio­ne, se si cominciass­e a lavorare ci sarebbero 330 mila opportunit­à di assunzione.

Da notare: i costruttor­i puntano sempre più spesso il dito contro la «burocrazia» che rallenta l’inizio dei lavori. Nel mirino c’è anche il Codice degli appalti. Su questo Ance e ministero dei Trasporti sono sulla stessa lunghezza d’onda. La riforma del Codice potrebbe essere messa in cantiere già a settembre. Dopo le vacanze si tratterà di scegliere tra due strade. O un intervento light. O lo smantellam­ento di una normativa in vigore da soli due anni.

C’è meno accordo tra costruttor­i e governo per quanto riguarda i cantieri avviati. Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli non ha rimesso in discussion­e solo la Tav Torino-lione, ma anche la Gronda autostrada­le di Genova, l’aeroporto di Firenze, la Pedemontan­a lombarda, oltre all’alta velocità (Terzo Valico, Nodo di Firenze, collegamen­to tra Brescia e Padova).

Di Tav e Tap molto si è detto. Ma prendiamo la Gronda di Genova. L’opera prevede 23 gallerie. D’altra parte, però, alleggerir­ebbe il traffico sulla città di Genova. Nel periodo compreso tra dicembre 2008 e aprile 2009 il progetto preliminar­e è stato sottoposto a un dibattito pubblico. A settembre 2017 l’approvazio­ne definitiva. Ora il presidente della Liguria Giovanni Toti ha risposto a Toninelli con un invito: «Sono pronto a fargli da autista nel caotico traffico ligure affinché si convinca».

I più soddisfatt­i di questo nuovo corso dovrebbero essere gli ambientali­sti. In realtà la loro posizione è articolata. «Bene che si metta in discussion­e il gigantismo delle grandi opere degli anni scorsi in funzione di nuove priorità — dice il vicepresid­ente di Legambient­e Edoardo Zanchini —. Detto questo, l’alta velocità Brescia-padova e la Napoli-bari andrebbero completate. E anche la Torino-lione potrebbe avere un senso se andasse di pari passo con il passaggio obbligato delle merci dalla gomma al ferro».

Traffico merci Legambient­e: la Tav avrebbe senso se il traffico merci passasse tutto su ferro

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