Corriere della Sera

L’arte (marziale) della diplomazia. Seagal, missione per Putin

Il presidente russo ha nominato l’attore americano inviato speciale per le relazioni con gli Usa

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE (Alexei Druzhinin/epa) Giuseppe Sarcina

Steven Seagal WASHINGTON Le migliori credenzial­i di Steven Seagal, appena nominato da Mosca nuovo «inviato speciale per le relazioni con gli Usa» sono forse le sue dichiarazi­oni rilasciate alla britannica «Itv news», il 27 settembre 2017: «Chiunque pensi che Vladimir Putin abbia qualcosa a che fare con le interferen­ze nelle elezioni americane è uno stupido».

Nella categoria, quindi, rientrano il super procurator­e Robert Mueller, l’ Fbi, la Cia e gli altri servizi segreti, il Dipartimen­to di Stato, il Pentagono, il Congresso al completo, democratic­i e repubblica­ni. Certo, resta fuori la figura istituzion­ale più in vista, Donald Trump. E allora la mossa-provocazio­ne di Putin sembra un modo per tenere vivo «lo spirito di Helsinki»: la conferenza stampa

d Chiunque pensi che Vladimir Putin abbia qualcosa a che fare con le interferen­ze nelle elezioni americane è uno stupido

congiunta in cui il presidente americano minimizzò le manovre di disturbo attribuite al Cremlino.

Il ministero degli Esteri ha annunciato che «Seagal avrà il compito di facilitare le relazioni tra Russia e Stati Uniti nel campo umanitario, compresa la cooperazio­ne nella cultura, nell’arte, e negli scambi tra la gioventù».

Seagal, 66 anni, popolare interprete e poi regista di una valanga di film d’azione, è un grande ammiratore di Putin. È nato a Lansing, nel Michigan, suo padre era un immigrato ebreo russo; sua madre Patricia Anne Bitonti aveva origini italiane.

Da giovane si è appassiona­to alle arti marziali: karate, aikido, judo e kendo. E si avvicinò al cinema proprio grazie a questa sua abilità, lavorando prima come stuntman e poi, finalmente, come protagonis­ta nel film «Nico».

Seagal è anche regista e produttore. Nel corso degli anni ha sviluppato l’interesse per la politica e la società, mescolando il sostegno per il Dalai Lama, l’ambientali­smo, la difesa

Doppia cittadinan­za I due si conoscono da vent’anni e nel 2016 Putin gli ha accordato la cittadinan­za russa

degli animali, l’ammirazion­e senza riserve per «Vladimir». Secondo Seagal, per esempio, l’invasione della Crimea è stata «legittima».

Nel 2016 Putin gli ha accordato la cittadinan­za russa. I due si conoscono da quasi vent’anni. Seagal fu invitato a esibirsi con la sua «Blues band» in un evento alla presenza del leader. L’intermedia­rio fu un impresario di Hollywood, Bob Van Ronkel, che poi partecipò anche a «Miss Universo» organizzat­o da Trump a Mosca nel 2013.

In realtà Putin aveva già pensato a questa nomina nel 2015. Ma l’amministra­zione di Barack Obama, secondo le indiscrezi­oni raccolte dai media americani, aveva risposto senza badare alla forma diplomatic­a: «State scherzando, vero?»

 ??  ?? Al CremlinoIl presidente russo Vladimir Putin, 65 anni, con l’attore americano Steven Seagal, 66, a Mosca nel novembre del 2016. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il protagonis­ta di decine di film d’azione, che ha ricevuto due anni fa la cittadinan­za russa, è stato nominato ambasciato­re di buona volontà per i rapporti con gli Stati Uniti
Al CremlinoIl presidente russo Vladimir Putin, 65 anni, con l’attore americano Steven Seagal, 66, a Mosca nel novembre del 2016. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il protagonis­ta di decine di film d’azione, che ha ricevuto due anni fa la cittadinan­za russa, è stato nominato ambasciato­re di buona volontà per i rapporti con gli Stati Uniti

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