Corriere della Sera

IN CRISI GALLIPOLI E IL MODELLO DEL TURISMO «TUTTO E SUBITO»

- di Michelange­lo Borrillo

Crisi di crescita. Spesso, nell’analisi dei problemi, politici e imprendito­ri si rifugiano in questa definizion­e. È accaduto anche nel caso Gallipoli, il centro turistico del Salento in cui l’estate 2018 sarà ricordata come quella in cui il re nudo, prima invisibile, è apparso agli occhi di tutti. È bastato constatare la insostenib­ilità di un turismo improvvisa­to, quello in cui l’unico obiettivo è il tutto e subito. Il paradiso dei giovani e l’ibiza d’italia, almeno fino allo scorso anno, oggi è alle prese con un calo di presenze che a luglio è compreso tra il -20 e il -60%, a seconda che si sia più o meno pessimisti. Ma il tutto e subito può essere esteso all’intera Puglia turistica e all’italia, che sempre più spesso si trova a soccombere nel confronto con le mete delle vicine Grecia, Croazia e Spagna. Cosa è, se non improvvisa­zione, aver fondato il paradiso dei giovani su una struttura abusiva, condonata nel 2008 ma solo per ospitare un bar e poi magicament­e trasformat­a in una discoteca? E cosa è, se non bramosia di ottenere tutto e subito, mettere in piedi un parco di 30 mila metri quadri dedicati all’intratteni­mento, commettend­o abusi edilizi che, non sanati, hanno poi portato al sequestro? Senza la discoteca Cave e il Parco Gondar, l’ibiza italiana è sparita. Il successo degli scorsi anni aveva portato alle situazioni limite di posti letto affittati sui balconi. E non accade, o è accaduto, solo a Gallipoli. Anche nel resto d’italia, non è forse vero che sempre più spesso alla crescente domanda si risponde solo aumentando l’offerta e i suoi prezzi in maniera scriteriat­a senza fornire servizi migliori, fossero l’ombrellone o il piatto al ristorante? Così si rispetta la legge del mercato, ma il turista, l’anno dopo, non torna. È proprio vero, il problema è la crisi di crescita: crisi di qualità e crescita dei prezzi.

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