Corriere della Sera

Vale felice solo per il fratello: «Yamaha in ritardo»

- DAL NOSTRO INVIATO d. spa.

BRNO Davanti al motorhome blu c’è la solita procession­e. Due ragazzi indossano magliette nere con le scritte in giallo: «Since Brno 1996». Sono qui dalla tua prima vittoria Vale. Lui saluta, ma non c’è favola in quella mano tesa. Solo la dura realtà: la moto che non va e le parole di scossa per la Yamaha. A 39 anni Rossi è l’unica certezza di una squadra in crisi di risultati e di idee, che non vince da più di un anno (Assen 2017). «E mi dispiace tanto perché sto guidando davvero bene, sono in grande forma». Il rimpianto più grande è dare il massimo e scoprire che il massimo non basta. «Siamo in ritardo tecnicamen­te, manca poco ma quel poco manca costanteme­nte. Altrimenti lotterei per vincere». Nella battaglia finale il numero 46 marciava 1” più lento del trio di testa. La fuga iniziale aveva illuso tanti, non lui: «Quando le gomme iniziano a consumarsi, la moto scivola e perdiamo in accelerazi­one». Il -49 da Marc Marquez certifica un Everest impossibil­e da scalare con questi mezzi. Qualche novità debutterà nei test di oggi, ma «mi aspettavo di più». Dall’altra parte del box poi è una polveriera: Maverick Viñales nella ghiaia al primo giro, un disastro. L’analisi di Valentino: «Era arrivato per vincere Mondiali, si è ritrovato in uno scenario inatteso. Se ci danno una moto migliore anche lui tornerà davanti». Nell’attesa, al Doc torna il sorriso pensando al fratello che viene su bene. Luca Marini è salito di nuovo sul podio della Moto2 dopo un bellissimo duello perso ai punti contro Miguel Oliveira. A Brno, nel «giardino di casa».

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