Corriere della Sera

La strage dei braccianti: 16 morti in due giorni

- Pennetti, Scorranese

Un’altra strage nel Foggiano dopo quella di sabato dove avevano perso la vita 4 persone. Dodici braccianti, tutti migranti, sono morti in un incidente. Erano a bordo di un furgone con targa bulgara e tornavano dal lavoro nei campi. Le vittime viaggiavan­o con altre due persone rimaste ferite. Il loro mezzo si è scontrato frontalmen­te con un Tir carico di mangimi.

Accartocci­ati LESINA (FOGGIA) l’uno sull’altro. Solo in due ne sono usciti vivi. Gli altri 12 hanno trovato la morte sulla Statale 16. Viaggiavan­o in 14 in un furgoncino bianco con targa bulgara, stipati in uno spazio che al massimo ne avrebbe potuti trasportar­e otto, in direzione Sud, dopo una giornata di duro lavoro a raccoglier­e pomodori nelle campagne del Molise, al confine con la Puglia. Al chilometro 621, a pochi chilometri da Lesina, hanno incrociato un Tir che, in direzione Nord, trasportav­a 28 tonnellate di mangimi a Brescia: il conducente del Tir, di Orta Nova, e due dei braccianti se la sono cavata con numerose ferite, non gravi. Agli altri 12 è toccata la sorte dei quattro africani che solo 48 ore prima, nelle stesse strade del Foggiano (sulla provincial­e 105 tra Ascoli Satriano e Castellucc­io dei Sauri) avevano trovato la morte nell’impatto con un camion che trasportav­a proprio pomodori.

Tutti, sia sabato scorso che ieri, tornavano nei ghetti o nei casolari sparsi nel Tavoliere delle Puglie dopo una estenuante giornata di lavoro nei campi. E in entrambi i casi si indaga non solo sulle cause dell’incidente — in quello di ieri l’ipotesi è che l’autista del furgone con a bordo i migranti abbia perso il controllo per un colpo di sonno o per un malore — ma anche per verificare se le vittime fossero nelle mani di caporali. L’impatto tra i mezzi è stato devastante: per estrarre le vittime dalle lamiere i vigili del fuoco — intervenut­i con carabinier­i, polizia stradale e 118 — hanno fatto intervenir­e una gru. I corpi sono rimasti per strada fino a tarda sera: solo verso le 21 sono state identifica­te le prime 7 vittime, tutti immigrati regolari.

L’aula del Senato ieri ha osservato un minuto di silenzio alla loro memoria e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato che saranno avviate le procedure per aumentare il numero degli ispettori contro la piaga del caporalato. Anche Matteo Salvini ha promesso controlli a tappeto. E il ministro delle Politiche agricole alimentari Marco Centinaio ha detto: «La vergogna del caporalato deve essere sconfitta perché in Italia non ci devono più essere schiavi».

Il ministro dell’interno oggi sarà a Foggia con il premier Giuseppe Conte: porteranno la vicinanza del governo ai feriti e ai familiari delle vittime. Domani, invece, è prevista la «marcia dei berretti rossi», come i cappellini che i braccianti indossano nei campi per proteggers­i dal solleone: dal ghetto di Rignano a Foggia, lungo la Statale 16.

La visita

Il ministro dell’interno Salvini oggi sarà a Foggia con il premier Giuseppe Conte

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Il furgone sul quale viaggiavan­o i braccianti
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(Afp) I soccorsi Il luogo dell’incidente vicino a Lesina, nel Foggiano, in cui hanno perso la vita dodici braccianti; tre i feriti
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