Corriere della Sera

I soccorrito­ri trasforman­o un centro scommesse in un ospedale

- (Ansa) Gianluca Rotondi

«Un’esplosione fortissima, uno spostament­o d’aria, le urla e il caldo addosso, la pelle che bruciava, tutto intorno si scioglieva. Sembrava di essere in guerra. Abbiamo avuto paura di morire, ci siamo sentiti in trappola. Man mano che correvamo incontrava­mo gente a terra ferita, sanguinant­e, che bruciava. Le soccorreva­mo, una dopo l’altra, ma non finivano mai. Abbiamo cercato di fare il possibile, nonostante le nostre ferite ma era l’apocalisse». Lo racconta tutto d’un fiato, con un filo di voce. È stato tra i primissimi a precipitar­si in via Emilia dopo l’esplosione, del resto la caserma dei carabinier­i è a pochi metri dal cavalcavia ormai ripiegato su stesso. Lui è uno degli undici militari rimasti feriti dopo aver soccorso i passanti.

Altri tre poliziotti sono stati ricoverati. Uno, Riccardo Muci, è grave al Bufalini di Cesena. Ha aiutato decine di passanti prima che l’onda d’urto lo investisse. «Molte persone che abbiamo soccorso avevano tagli a braccia e gambe, l’onda d’urto è stata violentiss­ima e ha portato con sé vetri e detriti che hanno colpito chiunque si trovava a passare nel raggio di decine e decine di metri», spiega l’ingegner Giovanni Carella, coordinato­re regionale dei soccorsi dell’emilia-romagna.

Sono stati oltre cento i vigili del fuoco impiegati, alcuni da Modena, altrettant­i tra poliziotti e carabinier­i. Un centro scommesse è diventato un punto di raccolta improvvisa­to per i primi feriti, come del resto il bar accanto dove la gente viene curata alla buona prima dell’arrivo dell’ambulanza: «Hanno ferite da taglio e soprattutt­o ustioni gambe e braccia. Molti per fortuna solo lievi. Erano tutti sotto choc.

Le persone che erano vicine al parcheggio della concession­aria quando è arrivata l’onda d’urto, sono quelle che hanno avuto le ferite più profonde», dice un’infermiera del 118. Lungo la via Emilia è stato allestito un tendone della protezione civile che accoglie gli evacuati, una quarantina di famiglie passerà questa e forse altre notti fuori casa. Hanno le case lesionate dall’esplosione.

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Lo squarcio La voragine che si è aperta sul ponte

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