Le imprese femminili: una su dieci è straniera
Sono 143 mila le attività commerciali gestite da donne straniere in Italia. Secondo uno studio dell’osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere, il 10,7% delle imprese a guida femminile in Italia è diretto da una persona senza passaporto italiano. Una realtà molto giovane, dove le under 35 sono il 19,4% del totale, dato che si spiega con la relativa freschezza di queste imprese, per il 70% nato dopo il 2010. Si distinguono per la maggiore intraprendenza le donne cinesi, romene e marocchine, che compongono il 41% del totale di quelle fondate da capitane d’impresa immigrate. Le classifica delle regioni con un numero maggiore di attività commerciali gestito da donne è guidata dalla Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Toscana. Le tre regioni in cui l’incidenza dell’imprenditoria straniera è maggiore sul totale delle imprese guidate da donne sono Molise, Basilicata e Abruzzo. I settori maggiormente interessati dal business al femminile sono: il commercio, ambito preferito dal 33,6% delle imprenditrici, accompagnato dai servizi di alloggio e ristorazione al 12,4% e dal manifatturiero all’11,4%.
Le attività più scelte riguardano la sanità e l’assistenza sociale, campo scelto dal 62,9% del totale, insieme ai servizi alla persona al 57,3% e all’istruzione al 50,9%.