Unicredit all’attacco: il fondo Caius paghi 90 milioni di danni
Novanta milioni di euro. A tanto ammonta la richiesta di risarcimento che Unicredit ha presentato il 20 luglio scorso al Tribunale di Milano per la vicenda dei cashes, aperta a maggio da Caius capital e dai suoi fondi di diritto britannico.
Caius nel maggio scorso presentò un esposto all’eba, l’european banking authority, sostenendo che la banca guidata da Jean Pierre Mustier aveva espresso il calcolo del Cet1 ratio, il principale indicatore di solidità patrimoniale, secondo criteri non del tutto allineati alle normative di vigilanza europea. Al risultato comunicato da Unicredit si poteva giungere, secondo
Caius, soltanto considerando come patrimonio anche i famosi cashes emessi nel 2008 per un controvalore di 3 miliardi di euro. Si tratta di strumenti complessi, equity linked, con sottostanti azioni, che all’epoca vennero sottoscritti da alcuni grandi azionisti della banca.
Sul tema, già nel 2012 l’eba aveva dato via libera all’agire di Unicredit, che a quel tempo decise di convertire in azioni 2,4 miliardi di cashes. Ma all’inizio dello scorso maggio, Caius era andato all’attacco, sostenendo in buona sostanza che Unicredit avrebbe dovuto convertire tutti i bond o annullare le azioni. L’esposto di Caius è stato però rigettato dall’eba, mentre Unicredit evidenziava come «il trattamento delle azioni sottostanti i cashes è conforme alla regolamentazione. Sono altresì presenti clausole contrattuali che, in caso di sviluppi regolamentari, consentono di preservare la posizione di capitale di Unicredit anche tramite la conversione automatica degli strumenti sottostanti i cashes in azioni ordinarie». Soprattutto dal punto di vista autorizzativo, Unicredit ha sottolineato come «il trattamento dei cashes è stato esaminato e confermato da tutte le autorità competenti e che le azioni ordinarie di Unicredit devono essere computate come Cet1».
L’iniziativa dei fondi inglesi portò però a conseguenze sul prezzo di Borsa dell’azione Unicredit. Il titolo che il 2 maggio era quotato a 17,95 euro, il 18 maggio era sceso a 16,22 euro. È sulla base anche di queste considerazioni che è partita l’azione legale. Unicredit, che ieri in Borsa ha chiuso a 14,378 euro (-0,11%), questa mattina presenterà i conti della semestrale.