Corriere della Sera

Nooyi e le altre: lascia (anche) la storica ceo di Pepsico

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(r.que.) Cambio al vertice alla Pepsico, seconda compagnia al mondo del settore alimentare. Questa volta a lasciare è una donna. Indra Nooyi, 62 anni, origini indiane (nella foto), era una delle poche «quote rosa» a guidare una compagnia del Fortune 100 (la classifica delle maggiori società Usa). A succederle è un uomo, Ramon Laguarta, 54 anni. Nell’ambito dell’industria alimentare Usa, Nooyi è soltanto l’ultima donna a fare un passo indietro dopo la ceo di Mondelz, Irene Rosenfeld e Denise Morrison, alla guida di Campbell, che ha lasciato all’inizio del 2018. Nooyi ha gestito l’azienda per dodici anni. Sotto la sua direzione i ricavi di Pepsico sono aumentati a un ritmo del 5,5% annuo, passando dai 35 miliardi di dollari del 2006 ai 63,5 del 2017. Sul piano industrial­e la manager ha impresso alla multinazio­nale una virata «salutista», con prodotti in grado di ridurre il senso di colpa in chi li consuma come, per esempio, le patatine cotte al forno invece che fritte. Nello stesso tempo la compagnia non ha abbandonat­o le bevande zuccherate e gassate e le merendine. L’uscita di Nooyi riduce la già bassa percentual­e di donne ceo nelle maggiori compagnie Usa: a oggi nella classifica Fortune 500 sono solo il 5%. Una percentual­e raggiunta soltanto l’anno scorso. Ora Nooyi resterà alla presidenza del cda fino all’inizio del 2019.

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Cambia la macchina del Fisco

(l.sal.) Cambia l’organizzaz­ione per la macchina del Fisco. Il comitato di gestione dell’agenzia delle entrate ha stabilito che, entro la fine dell’anno, le posizioni dirigenzia­li saranno dimezzate, con una riduzione di 452 unità. Tra gli indicatori per definire gli incentivi, in base alla convenzion­e firmata nei mesi scorsi, i dirigenti dell’agenzia non hanno più il volume della somme recuperate dall’evasione. Ma altre voci, come ad esempio i tempi di attesa agli sportelli.

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Carige, si dimette Queirolo

(m. muz.) Il board di Carige continua a perdere componenti. Le dimissioni di Ilaria Queirolo arrivano dopo altre quattro uscite dal consiglio. All’inizio è stato il turno di Giuseppe Tesauro, dimessosi dalla presidenza dell’organismo il 26 giugno, a cui erano seguite quelle del consiglier­e Stefano Lunardi il giorno dopo. Erano seguite poi quelle di Francesca Balzani e quelle pesanti di Vittorio Malacalza dalla vicepresid­enza. Fino all’ultima uscita, che avviene alla vigilia di un’importante riunione del consiglio, previsto per la giornata di oggi. Sul tavolo, la risposta da inviare alla lettera ricevuta il 20 luglio dalla Banca Centrale Europea. Nella missiva l’istituto di Francofort­e respingeva il piano di conservazi­one del capitale presentato dalla banca, perché «non rispetta il requisito patrimonia­le complessiv­o».

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Snam e Api nel biometano

Snam si impegna per la mobilità sostenibil­e. Il gruppo del gas di San Donato Milanese e Api hanno firmato un accordo per realizzare nei distributo­ri Ip 200 nuovi impianti di rifornimen­to di gas naturale e biometano.

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