C come caos: il campionato rischia di non partire
Rinviata la prima giornata. Caso Parma: giovedì l’appello. E il processo al Chievo slitta a settembre
Il calcio italiano è sempre più nel caos. Dopo la serie B, che a causa della sfilza di ricorsi in atto non ha nemmeno una data per la pubblicazione dei calendari, ora anche la C rischia di vedere slittare a chissà quando l’inizio dei campionati. La solita assurda estate. Che però stavolta rischia di finire male, malissimo, la prova è l’inquietante passaparola che da giorni circola nei palazzi del calcio: «Stavolta può succedere di tutto». Già. L’ultimo guaio giusto ieri quando il Consiglio direttivo della Lega Pro ha rinviato la prima giornata a inizio settembre convocando contestualmente un’assemblea per il 22 agosto a Roma durante la quale si dovrà decidere «se iniziare o meno».
Somiglia molto a una dichiarazione di guerra quella del governo della terza serie nazionale. La quale, dopo le iscrizioni di Cavese, Imolese e Juventus U23 (Madama potrà quindi essere presente all’assemblea) e in attesa degli esiti dei ricorsi per i ripescaggi in B che coinvolgono Novara, Catania e Siena, denuncia un «clima di totale incertezza e precarietà del calcio italiano». Definizione corrispondente al vero, anche se la questione qui è chiaramente politica. Alla base di tutto c’è infatti il durissimo braccio di ferro tra le componenti di Lega nazionale dilettanti, Lega Pro, Assocalciatori e arbitri che chiedono elezioni federali subito.
Proprio ieri il commissario Fabbricini ha inviato una lettera in cui conferma che la sentenza del collegio di garanzia del Coni «verrà seguita pedissequamente» al fine «di arrivare «nel tempo più rapido alla convocazione dell’assemblea elettiva della Figc». Il collegio aveva stabilito che entro il 7 settembre il governo si dovrà esprimere sui nuovi principi informatori varati dal Coni, altrimenti si potrà procedere alle elezioni con le regole contenute nel vecchio statuto. Tema caldissimo.
Il tempo intanto stringe. E i timori aumentano. La crisi è sempre più ampia e di fatto coinvolge ormai tutti, serie A inclusa. La serie B, in guerra con la Figc che ha respinto l’ipotesi di scendere da 22 a 20 squadre, minaccia di non giocare la prima giornata, il 25 agosto; giovedì il Parma ha l’appello contro il -5 per la vicenda degli sms di Calaiò; venerdì il Palermo è al collegio di garanzia del Coni per il caos della finale playoff di B a Frosinone che intanto però è già iscritto alla serie A; infine solo il 12 settembre ripartirà il processo al Chievo per la storia delle plusvalenze: significa che la A dei veneti è salva, da qui la rabbia del Crotone che sperava nel ripescaggio.
Pensare che doveva essere l’estate di Cristiano Ronaldo.