Corriere della Sera

La nuova vita di Federica

La Pellegrini alla prima grande gara dopo l’addio ai 200

- Alessandro Pasini

Se i trent’anni sono i nuovi diciotto, come dice lei, allora i cento sono i nuovi duecento? L’equazione è affascinan­te, ma fuorviante. Federica Pellegrini che festeggia il compleanno come una ragazzina in una vasca da bagno fra i palloncini colorati che cosa farà nella vasca di una piscina nella prima grande gara della sua ennesima nuova carriera? «Questo è un anno di transizion­e», ripete lei a chi le chiede se saranno possibili imprese di sapore antico. E dunque chiariamol­o subito, per anticipare la critica senza senso di chi concepisce lo sport solo come vittoria: nei 100 stile libero agli Europei di Glasgow Fede punta a entrare in finale.

Stamane in batteria cercherà le cosiddette sensazioni, nel pomeriggio inseguirà il tempo per stare nelle prime otto. Nel ranking europeo stagionale è settima e lì, più o meno, vorrebbe rimanere. Poi domani vedrà il da farsi. «Le sensazioni sono confortant­i», ha detto dopo le prime due uscite nella 4x100 stile e nella 4x200 stile mista. Dunque, buon segno.

Questa è una nuova geografia agonistica, mentale e emotiva cui Federica sembra essersi abituata senza problemi. «Stare dei giorni senza nuotare quest’anno non è neanche stato così brutto. Di sicuro, è stato meno traumatico del previsto». Succede, quando dopo una vita a macinare chilometri in piscina ti affacci più attentamen­te sulla vita di fuori. Il nuoto resta la passione più calda di Federica, ma anche il resto non sembra male. Nel suo caso, è servita soprattutt­o l’esperienza in tv in «Italia’s Got Talent»: «Mi ha aiutato a impormi di staccare la spina». Coerente con ciò che spiega il suo tecnico Matteo Giunta: «Questa stagione aveva come obiettivo quello di farle recuperare un po’ di energie, consideran­do quelle che aveva speso nelle precedenti...».

Resta, ed è un’altra appassiona­nte faccenda, l’incognita tecnica. Struttural­mente Federica è sempre stata una meraviglio­sa creatura da 200400. Dei primi detiene ancora il record del mondo in 1’52”98, dei secondi quello europeo (che fu anche mondiale) in 3’59”15. Nei 100 invece il suo personale 53”18 è molto lontano dalle migliori interpreti mondiali e la frazione lanciata nella 4x100 di venerdì (53”59) ha confermato la profonda distanza dalle big come Bonnet (52”20), Hemskeerk (52”33) e Blume (52”83), senza contare la primatista mondiale (in 51”71) Sjoestroem, che non ha nuotato la staffetta.

Ci sta. Nelle due vasche servono infatti differenti velocità di base, frequenza di bracciata e attitudine tattica, perché qui la famosa strategia dell’attesa che nei 200 ha reso epiche le sue accensioni nella terza vasca e le rimonte nella quarta non può funzionare. Aspetti che vanno costruiti e allenati.

Ma alla fine anche questo rende bene il senso della doppia sfida intrapresa da Federica. Sfida tecnica, perché cercare una nuova dimensione a 30 anni è il segno di una curiosità e di una motivazion­e esemplari. Come dire che c’è sempre qualcosa dopo la perfezione. Magari anche ripartire da zero. Sarà per questo coraggio che la nuova generazion­e delle Quadarella-cusinato-panziera l’ha eletta a

dSenza assilli

Non dite che se non vinco sono finita... È solo un anno di transizion­e, mi basta entrare in finale modello, rendendola piuttosto fiera: «Sì, mi seguono...».

E sfida personale, perché combattere contro lo scetticism­o diffuso è sempre stata la sua cifra ideologica. «Non dite che se non vinco gli Europei sono finita…». Federica non deve dimostrare più nulla e dopo l’oro mondiale dei 200 stile nel 2017 (quello dell’«adesso sono in pace con me stessa») ha il diritto di nuotare solo per divertimen­to: «Sono finalmente spensierat­a — disse un anno fa il giorno dopo il capolavoro —. Quello che volevo fare l’ho fatto e quello che verrà d’ora in poi andrà bene comunque. Ora voglio godermela». Senza contare che la sua quinta Olimpiade a Tokyo 2020, come dice la matematica, è fra due anni. Per allora, le cose cambierann­o. Nei 100 adeguatame­nte affinati oppure, ma questo non diteglielo neanche per scherzo, di nuovo nei 200…

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