Un altro oro per Simona «Sono forte, lo merito»
Quadarella d’oro nei 1500 stile È doppietta con quello negli 800 La Zofkova terza nei 100 dorso
Edue. Dopo la medaglia d’oro negli 800 stile, Simona Quadarella concede il bis, questa volta nei 1500, la sua gara preferita. La regina del nuoto azzurro ha trionfato negli Europei in corso a Glasgow.
Quando i trionfi non sorprendono più, vuole dire che siamo davanti a qualcuno di grande. Dopo l’oro negli 800 stile, il replay di Simona Quadarella nei 1500 — la sua gara preferita che le aveva dato il bronzo mondiale un anno fa — non era neanche quotato. E infatti. La Sindaca del mezzofondo europeo( è nata nel quartiere Ottavia, come la Raggi) ha martellato tutte anche sulle 30 vasche con un 15’ 51” 51 record personale e seconda prestazione italiana di sempre dietro il 15’ 44’’ 93 di Alessia Filippi col super costume.
La fenomena, insomma, è esplosa in tutta la sua forza, e la cosa bella, visti i suoi 19 anni, è che siamo solo all’inizio del viaggio. « Voglio arrivare lontano, tanto lontano », ha raccontato appena scesa dal podio dove ha cantato l’inno e diretto il coro dei compagni con il solito sorriso a trenta- due denti. È la stessa trama kolossal di sabato riproposta tre giorni dopo. Feroce in vasca, dolce fuori, determinata sempre: « Ho lavorato tanto e penso di essermelo meritato. Ora posso dire di essere forte » .
Da questa presa di coscienza non si organizzano party ma progetti per il futuro, perché qui, come insegna il suo allenatore Christian Minotti, « non si molla di un centimetro » . A breve, dunque, si parla dei 400 stile di domani, una gara per il momento accessoria ma comunque interessante: « Quello che dovevo f are l’ho fatto: lì proverò a divertirmi » . Nel lungo periodo, invece, ci sono l’olimpiade a Tokyo fra due anni — in cui magari la distanza con la cannibale Ledecky potrebbe essersi accorciata — e l’abbattimento del primato della Filippiche, da romana a romana, avrebbe un valore simbolico mica da poco. Negli 800 Simona ci è già riuscita, nei 1500 si sta attrezzando. Intanto, dice ,« è un onore prendere il suo scettro: Alessia è l’atleta che a cui ho chiesto più autografi al Settecolli quando ero bambina: il paragone mi inorgoglisce. Non potevo chiedere niente di meglio » .
Dalla Sindaca alla Contessa, lo stesso senso di pienezza può raccontarlo felice Carlotta Zofkova, splendida medaglia di bronzo nei 100 dorso con tanto di record italiano ( 59’’ 61). E quanto era atteso l’ exploit della Qua dar ella, tanto sorprende, lei per prima, quello della 25enne di Lugo: « Non mi aspettavo di crescere così tanto( era arrivata a Glasgow con un persona ledi 1’ 00’’ 27, ndr). Il record è quasi incredibile: sono incredula » .
Naturalmente, non è perché Carlotta non si alleni abbastanza: al Centro federale di Verona con la Pellegrini guidata da Matteo Giunta non sarebbe possibile, senza contare il lavoro sulla fase subacquea con l’apneista Mike Maric. La questione, come spesso accade anche ai più talentuosi, stava nella testa: « In passato mi mancava la cattiveria. Sono cresciuta emotivamente » .
Merito di un equilibrio trovato al termine di una parabola di vita pazzesca. Figlia del conte francese Jean Costa de Saint Genix de Beauregard e di Alena Zofkova, di origine ceca, il padre se ne era andato nel 1992 prima che lei nascesse il 22 febbraio 1993. Cresciuta solo dalla mamma — ringraziata ieri fra le lacrime per i sacrifici fatti — solo nel 2015 ha ritrovato il padre che l’ha riconosciuta come sua legittima discendente. Carlotta è diventata così ufficialmente Carlotta Zofkova Costa de Saint Genix de Beauregard, ma soprattutto ha ritrovato un rapporto che sembrava impossibile. Certe medaglie — che al confronto di un padre ritrovato rimangono nulla — nascono anche così.