Corriere della Sera

Col mio viso rubo i dati del tuo cellulare

Due ragazze di Milano scoprono un errore nel riconoscim­ento facciale dell’iphone X

- di Martina Pennisi

« La probabilit­à che qualcuno riesca a sbloccare il tuo smartphone ingannando il riconoscim­ento facciale è una su un milione » . È successo a due ragazze di Milano: una delle due ha sbloccato l’iphone X dell’altra che aveva il Face Id, la tecnologia di Apple che consente di usare lo smartphone senza dover inserire codici ma solo guardando la fotocamera che riconosce il volto del proprietar­io.

«La probabilit­à che qualcuno riesca a sbloccare il tuo smartphone ingannando il riconoscim­ento facciale è una su un milione. Figurarsi se le due persone coinvolte sono una coppia e convivono » .

Stefania, 33 anni, sta leggendo divertita il manuale di sicurezza di Face ID, la tecnologia introdotta da Apple nel novembre del 2017 per consentire ai proprietar­i di un iphone X di usarlo senza dover inserire alcun codice. È sufficient­e guardare l’obiettivo della fotocamera frontale. Tutto molto comodo e rapido, e fra i motivi che hanno portato l’oggetto nelle tasche di 16 milioni di persone nei primi tre mesi del 2018, nonostante costi più di mille euro.

Tutto bene. Fino a tre giorni fa .« Ho preso in mano l’iphone di Stefania pergua rdare le mappe; eravamo in macchina e volevo attivare il navigatore. Ho toccatolo schermo e ho iniziato a usarlo come se nulla fosse » , racconta Claudia. La sua compagna Stefania — le due donne stanno insieme da un anno e mezzo e convivono a Milano — racconta di aver accostato per lo stupore :« Ci dicono sempre che ci assomiglia­no. Ci chiedono se siamo parenti o sorelle, ma non pensavo che avremmo tratto in inganno una tecnologia così sofi- sticata » .

È accaduto, invece. Claudia non è solo in grado di sbloccare il dispositiv­o, ma anche di usare l’applicazio­ne della banca o autorizzar­e gli acquisti con quella di Amazon. È andata così in tutte le prove effettuate dal Corriere, anche in diverse condizioni di illuminazi­one e dopo aver riconfigur­ato F ace ID da zero. Abbastanza per mandare in panico le famiglie più solide. Stefania e Claudia ci scherzano su, con i loro sorrisi aperti ed effettivam­ente simili.

Da Apple nessun commento sul caso in questione e si rimanda ai documenti pubblici in cui viene spiegato il funzioname­nto della tecnologia utilizzata perilri conoscimen­to facciale. In questo primo annodi F ace ID son ostati svariati i tentativi di cogliere in fallo la casa della Mela, pochissimi quelli andati a buon fine. « Battere il Face ID è dif- ficile. Lo sappiamo perché ci abbiamo provato» ha allargatol­e brac ci aWiredU sa. Hacker vietnamiti dicono di esserci riusciti armeggiand­o con maschere 3D e silicone, ma non l ’ hanno mai dimostrato. Un bambino di dieci anni di Staten Island, negli Stati Uniti, ha ingannato lo smartph on e della madre, confermand­ole difficoltà ammesse da Apple nella gestione dei volti dei minori di 13 anni e dei gemelli. Online si trovano i test di fratelli e sorelle e in febbraio sono spuntati due amici britannici.

Stefania e Claudia sono — a quanto risulta — le prime italiane e la prima coppia. « Ci penserò due volte prima di lasciare lo smartphone sul tavolo » , scherza Stefania con un sorriso. Così simile a quello di Claudia. Anche per un occhio non tecnologic­o.

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Stefania e Claudia, la coppia di ragazze che hanno scoperto la falla nell’iphone
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La prova Stefania e Claudia mostrano la falla del telefono di Stefania

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