Corriere della Sera

Manovra verso quota 25 miliardi

Dalla pace fiscale oltre 3 miliardi. Di Maio: presentato il progetto sulle pensioni d’oro

- di Mario Sensini Querzè, Salvia

Approvato il decreto Dignità, il governo lavora sulla manovra: dovrebbe valere 25 miliardi e prevedere la sterilizza­zione dell’iva con un assaggio di flat tax.

ROMA Approvato il decreto Dignità, con i 155 voti favorevoli del Senato e tanto di selfie tra il premier e i suoi ministri, il governo torna a concentrar­si sulla manovra di bilancio del 2019. Dovrebbe valere circa 25 miliardi di euro e prevedere la sterilizza­zione dell’iva, con un assaggio della flat tax per le imprese, più flessibili­tà sulle uscite di pensione, l’avvio del reddito di cittadinan­za.

Oggi, prima della pausa estiva, i conti del 2019 saranno al centro di un nuovo vertice tra il premier , Matteo Salvini, Luigi Di Maio ed i ministri economici. Si valuterann­o i primi dati del lavo rodi simulazion­e e approfondi­mento fatto dai tecnici dell’economia, che Tria ha riunito in tre gruppi di lavoro su pensioni, investimen­ti e tasse.

Sul Fisco, si punta ad ampliare il regime forfettari­o e dei minimi, con l’aliquota al 15%, ad altre 5- 600 mila imprese e partite Iva, alzando il tetto dei ricavi. L’operazione, dice la Lega, potrebbe favorire il recupero del sommerso e in parte autofinanz­iarsi. A copertura, in ogni caso, ci sarebbe parte del gettito della « pace fiscale», una nuova rottamazio­ne dei debiti fiscali, da cui si punta ad avere oltre 3 miliardi, anche se « una tantum » .

L’allentamen­to della Fornero comincereb­be con l’intro- duzione di quota 100, con 64 anni di età per la pensione. Insieme, scatterebb­e la penalizzaz­ione delle pensioni di « privilegio » , da quelle più elevate e di più antica data, a quelle dei sindacalis­ti. La proposta di legge sulle pensioni d’oro, ha annunciato Di Maio, è stata presentata proprio ieri al Senato.

Altro capitolo importante della manovra 2019 sarà quello degli investimen­ti. Un assaggio si è avuto con il milleproro­ghe, varato ieri sempre dal Senato e in attesa dell’ok della Camera, con lo sblocco di due miliardi di spese ( da qui al 2021) , stanziate ma ferme, a favore di Regioni, Pro- vince e Comuni. Il vero nodo è la copertura della manovra: almeno metà dei 25 miliardi il governo vorrebbe farli in deficit, facendo però in modo che il debito continui a scendere così da incassare l’ok di Bruxelles.

Il decreto Dignità, intanto, è legge. Per Di Maio è la vittoria dei cittadini contro il « sistema » : « Il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby » . Matteo Salvini si dice « più che soddisfatt­o » mentre critiche continuano ad arrivare, oltre che dall’opposizion­e, anche da Confindust­ria e da Confcommer­cio.

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