Tripiedi: le lobby contro la riforma
Per Davide Tripiedi, relatore del decreto Dignità alla Camera — 34 anni compiuti ieri — l’approvazione definitiva del provvedimento è stata il più bel regalo di compleanno.
Soddisfatto?
« Moltissimo. Sono cresciuto negli anni in cui i diritti dei lavoratori sono stati smantellati. Il pacchetto Treu è del ‘ 96. Ho iniziato a lavorare a 16 anni in un’impresa artigiana. Sono orgoglioso ora di contribuire all’inversione di rotta » .
Quanti contratti a termine saranno convertiti a tempo indeterminato grazie al dl Dignità?
« Qualsiasi stima è poco realistica. Il decreto Dignità intende modificare una tendenza: in Italia il 90% dei contratti stipulati nel 2017 era a termine » .
Le sanzioni per chi delocalizza rischiano di essere troppo punitive?
« No. Qualunque imprenditore onesto condivide il fatto che sia inaccettabile vedere imprese straniere venire in Italia, prendere incentivi e magari non pagare le tasse, per poi andarsene dopo pochi anni all’estero » .
Per le imprese è difficile prendere impegni su quello che accadrà tra 5 anni.
« Chiunque prende soldi dallo Stato e quindi dai cittadini per fare impresa deve contribuire alla crescita dell’economia. Non è una punizione ma un aiuto per le aziende oneste che in questi anni hanno sofferto la crisi » .
La Confindustria, in particolare quella veneta, si è molto mobilitata contro il decreto. Si è chiesto perché?
« Ho letto l’intervista al presidente Matteo Zoppas sul Corriere. Arrivo da un territorio, la Brianza, con una lunga tradizione d’impresa. Le parole di Zoppas però rafforzano l’impressione, maturata in questi anni, che le corporazioni stiano pian piano perdendo il contatto con le imprese e i lavoratori » .
Confindustria e sindacati sono corporazioni?
« Confindustria e sindacati faticano ad adeguarsi ai cambiamenti del lavoro. Non ci stupiscono gli attacchi che ci arrivano da questi mondi visto che il primo non è rappresentativo della maggioranza delle imprese e il secondo negli ultimi anni è stato più vicino alla politica che ai lavoratori » .
Il M5S non ha evitato gli attacchi al sindacato...
« Forse l’annunciato taglio delle pensioni d’oro per i sindacalisti contribuirà ad aumentare la loro ostilità nei nostri confronti. Ma questo è il momento di cambiare rotta » .