Corriere della Sera

Leggi razziali, i rettori chiedono scusa «Dopo 80 anni un monito attuale»

Pisa, cerimonia degli atenei italiani per condannare la cacciata degli ebrei

- Marco Gasperetti

Non sarà solo un ricordo, stavolta. E 80 anni dopo quella firma infame, i rettori delle università italiane chiederann­o scusa non solo agli ebrei e all’umanità tutta, ma alla Cultura ( con l a maiuscola) anch’essa oltraggiat­a, umiliata, vi ol at a. I l 20 s et te mbre al - l’università di Pisa, a otto chilometri dall’allora tenuta reale di San Rossore dove il re Vittorio Emanuele III il 5 settembre 1938 promulgò le leggi razziali, l’ultimo capitolo di una storia oscura sarà definitiva­mente chiuso anche se mai sarà dimenticat­o. L’università di Pisa, i n collaboraz­ione con Normale, Sant’anna e Imt di Lucca, organizzer­à una t re giorni della memoria che culminerà con la l ettura di un documento firmato dai rettori in cui oltre a condannare l’atto i nf a me c he ca cc i ò dal l e scuole di ogni ordine e grado gli ebrei, si chiederà scusa per ciò che la storia italiana produsse e l’incapacità del mondo accademico di allora di ar- ginare l’onda razzista.

Nessuno dei circa ottanta rettori che parteciper­anno all’iniziativa era nato quando la firma del sovrano fu apposta sul primo decreto. Ma ciò non cambia il fardello che l’università, l’ultimo grado e dun- que il più elevato dell’istruzione, si è portato sulle spalle sino a oggi. « E io non capisco perché si sia aspettato così tanto per chiedere perdono — dice il direttore della Scuola Normale, Vincenzo Barone —. Anche oggi il “razzismo” è uno strumento che la politica usa quando è in difficoltà per tenere buoni i più poveri dando la colpa delle loro disgrazie ai “diversi” e non alla cattiva distribuzi­one della ricchezza » . E, come ha detto ieri il rettore dell’università di Firenze al Corriere Fiorentino, l’iniziativa pisana sarà anche « un monito forte per il presente e per il futuro » .

Colpiti dalle leggi razziali furono Emilio Segrè, Franco Modigliani, Enrico Fermi ( che aveva la moglie ebrea), Federigo Enriques, Giuseppe Levi, Gino Luzzatto, Rita Levi- Montalcini, Elio Toaff, solo per citare alcuni nomi. Molti ragazzi dallo straordina­rio talento furono cacciati dalle scuole. E ci furono scienziati e docenti che si schieraron­o a f avore della cultura della razza. « Quelle leggi chiusero definitiva­mente le porte a un’università che avrebbe dovuto favorire inclusione, incontro e tolleranza — spiega Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori italiani —. Provocaron­o un danno enorme alla ricerca, oscurarono la cultura. Noi rettori saremo a Pisa per ricordare e chiedere scusa. Anche perché la storia dell’umanità ci dimost r a che vi sono purtroppo stagioni durante le quali soffiano venti di divisione, come sta accadendo oggi » .

Il programma prevede per il 5 settembre una cerimonia nel parco di San Rossore, a cui parteciper­à il presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni. Poi dal 20 al 22 settembre un convegno all’università di Pisa e le scuse solenni del mondo accademico.

 ?? ( foto Archivio Università di Pisa) ?? 1940 L’inaugurazi­one dell’anno accademico 1940- 1941 all’università di Pisa, nel Palazzo della Sapienza, l’ 11 novembre 1940. Nell’ateneo chiesero di partire come volontari per la guerra 375 studenti, la cifra più alta tra le università italiane
( foto Archivio Università di Pisa) 1940 L’inaugurazi­one dell’anno accademico 1940- 1941 all’università di Pisa, nel Palazzo della Sapienza, l’ 11 novembre 1940. Nell’ateneo chiesero di partire come volontari per la guerra 375 studenti, la cifra più alta tra le università italiane

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy