Corriere della Sera

CENTO CHITARRE NIENTE TELEFONI

- di Paola Pica ( foto da Instagram)

Al fuoco di bivacco si ritrovano in 4600 con 100 chitarre e ognuno di loro sa bene come questo campo sia già entrato nella storia centenaria degli Scout Cngei, formazione laica nata nel 1913.

Non accadeva da 14 anni che migliaia di giovanissi­mi di tutta Italia, cosiddetti esplorator­i ed esploratri­ci trai 12 e i 16 anni d’ età, venissero convocati per un’ « Avventura » , il campo nazionale si intitola proprio così, lunga quasi due settimane, dal primo al 13 agosto. Benvenuti a Viafrè, Piemonte, un grande prato verde dove nascono bellissime speranze. Qui gli adolescent­i costruisco­no il loro mondo. Allegro, semplice, intelligen­te.

Vi sorprender­à sapere che i telefonini sono spenti, dimenticat­i negli zaini e nelle tende. Nessuno se lo porta appresso. La tecnologia non manca, il suo utilizzo responsabi­le è una « lezione » per tanti adulti. Ci sono la web radio e la web tv e pure le dirette sui social network. Ma quello che questi « media » raccontano è « la gioia della disconness­ione » , ragazze e ragazzi che costruisco­no con le proprie mani e materiali semplici — legno, corda, sassi, terra — torrette di av-

Gli ospiti stranieri L’ultimo campo nazionale Cngei risale a quattordic­i anni fa Partecipan­o anche ragazzi da Francia, Egitto, Germania, Israele e Inghilterr­a

Le Scoutiadi

Tra le competizio­ni sportive sono in calendario anche prove nautiche

«Qui ognuno partecipa per quello che può»

vistamento, ricoveri per animali, forni di argilla, utensili. « Attività ganzissime » conferma a « Radio Picchetto » , la radio del campo, una ragazza toscana che si è appena fabbricata un orologio di legno. C’è il tutto esaurito ai corsi sulle tecniche di sopravvive­nza in situazioni estreme e a « Dragoneria » , dove si scoprono i segreti del fuoco. Ma è a « Cogito segnalazio­ne & Co. » che si impara a comunicare ( senza smartphone) in qualsiasi situazione utilizzand­o quello che si ha.

Nel grande villaggio degli adolescent­i si « i mpara facendo » anche riciclo ed energie rinnovabil­i ( con il riutilizzo dei materiali di scarto dello stesso campo). Autostima alle stelle per chi realizza contenitor­i isolanti per la conservazi­one degli alimenti. E grande fermento alle « scoutiadi » , gare olimpiche che prevedono anche prove nautiche, alle quali « ognuno partecipa per quel che può » .

Nel mondo Cngei ( Corpo nazionale giovani esplorator­i ed esploratri­ci italiani) c’è tanta spinta alla relazione umana. Gli i ncontri con donne migranti, lo scambio con i reparti stranieri in visita: francesi, israeliani, egiziani, tedeschi e inglesi. C’è la delegazion­e Agesci, gli scout cattolici, e poi gli ospiti come il writer Cibo e don Luigi Ciotti. Si riflette su religioni e filosofie e si discute nella sessione « ask the boys and girls » .

E infine ci sono i capi, i « vecchi lupi » c un’organizzaz­ione al lavoro da tre anni sulla linea educativa, la preparazio­ne e la riuscita del campo, la sicurezza, la messa in posa di 3 mila metri di tubi idraulici e 5 mila metri di cavi elettrici. Donne e uomini che hanno « promesso » sui valori di Robert Baden- Powell. Il padre degli scout, uno convinto che « se fossero i ragazzi a guidare i l mondo, avremmo un mondo pieno di allegria, bontà, amicizia » .

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Nel verde Sono 4.600 i ragazzi, tutti tra i 12 e i 16 anni, che stanno partecipan­do a Vialfrè ( Torino) al III° Jamboree nazionale del Corpo nazionale giovani esplorator­i ed esploratri­ci italiani ( Cngei), la formazione scout laica nata nel 1913. Con...

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