Corriere della Sera

Conti dormienti, a novembre lo Stato intasca tutto

Si tratta dei depositi mai movimentat­i negli ultimi 20 anni. Il nodo delle eredità

- Andrea Ducci

La scadenza è fissata per il mese di novembre. Da quel momento non sarà più possibile richiedere le somme trasferite nel novembre del 2008 al fondo alimentato con i depositi dei conti dormienti. È la prima scadenza per riottenere indietro i soldi « dimenticat­i » o ereditati senza esserne a conoscenza, che non siano stati movimentat­i negli ultimi venti anni. A prevedere la norma è stato nel 2005 l’allora titolare del Tesoro, Giulio Tremonti, con l’obiettivo che dopo un decennio di letargo i conti correnti, i depositi, i libretti, le posizioni azionarie e i fondi di investimen­to venissero destinati a uno speciale fondo pubblico e utilizzati per risarcire i risparmiat­ori vittime di frodi finanziari­e.

Nel 2008 sono state appunto trasferite tutte le somme dormienti da almeno dieci anni presso un fondo affidato a Consap, trascorso un ulte- riore decennio senza movimentaz­ioni ( e qui sta la prossima scadenza del mese novembre) anche chi ne ha diritto non potrà più richiederl­i. A ricordarlo è il ministero dell’economia, specifican­do che « il termine di prescrizio­ne si applica trascorsi dieci anni da quando le somme, precedente mente non movimentat­e per altri 10 anni, sono state trasferite al fondo. Si tratta in pratica di somme mai movimentat­e per 20 anni, per le quali il ministero dell’economia ritiene opportuno invitare ad effettuare una verifica sull’ esistenza di conti dormienti intestati a proprio no- me o a nome di familiari di cui possano risultare eredi » . Nel caso, per inoltrare la domanda di rimborso è possibile consultare la banca dati sul sito di Consap.

Le banche o gli intermedia­ri finanziari, del resto, non sono tenuti né a sapere né a ricercare dell’esistenza di eventuali eredi di conti o depositi dormienti. Un fattore che ha contribuit­o ad alimentare la consistenz­a del fondo, legittiman­do la tentazione che presto o tardi quei soldi servano ad altro rispetto al rimborso delle vittime di truffe e frodi f i nanziarie. Nel rendiconto generale dello Stato figurano le cifre passate sotto il controllo di Consap. Il primo trasferime­nto r i sale al 2008 e ammonta a 673 milioni di euro. È questo, una volta sottratte l e somme ri mborsate da Consap ai l egittimi titolari, l’importo oggetto di prescrizi one. Nell’ultimo bilancio della società, affidata alla guida dell’ex direttore generale Rai, Mauro Masi, è riportata l’attività di gestione dei conti dormienti del 2017. Lo scorso anno sono stati predispost­i 6.500 rimborsi, equivalent­i a un importo di 33 milioni di euro. A partire dal 2010 e fino al 2017 il valore dei depositi « risvegliat­i » ha raggiunto circa 249 milioni per un numero complessiv­o di 46.280 rimborsi. Al netto dei rimborsi il totale dei depositi dormienti ammonta tuttora a oltre 1,8 miliardi. Alla scadenza di novembre l’evidenza dei dati storici dimostra che il saldo tra i rimborsi e quanto trasferito ( ogni anno al fondo affluiscon­o depositi dimenticat­i per oltre 100 milioni) sotto il cont rollo dello Stato, i n attesa della prescrizio­ne, è destinato ad essere di gran lunga a favore di quest’ultimo.

Fondo record

Il fondo ha raggiunto quota 1,8 miliardi Come si possono ottenere i rimborsi

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