Tortu, un passo falso
È solo quinto nei 100 «Che batosta ho preso» Crippa, un grande bronzo Per lui diecimila show
Nel continente nero, per ora, non c’è posto per Filippo Tortu. L’impresa riuscita a Christophe Lemaitre, il viso pallido che a Barcellona 2010 e Helsinki 2012 si prese i 100 controvento, sfugge dalle mani a Wonder Boy a cento metri dal traguardo. Maledetta tosse, uscita da chissà quale bocchettone di aria condizionata per inceppare un meccanismo quasi perfetto, la corsa soffice e spumosa che aveva prodotto il 9” 99 ( record i t al i ano s t r appato a Pietro Mennea) quarantasei giorni fa.
L’europeo, seconda giornata, ci restituisce un’italia a due facce. Quella cupa di Tortu, che non cerca alibi: « La tosse non c’entra un cavolo. Loro sono andati più forte » . E quella estatica di Yeman Crippa, il folletto con le scarpe e i capelli d’oro venuto dall’etiopia per riportare il mezzofondo azzurro l à dove merita: bronzo. A 21 anni, con una ga- ra saggia da veterano, Yeman entra dalla porta principale sul tartan dei grandi, lo stesso che la chiude in faccia a Filippo, che di anni ne ha 20 e in tasca ha tutto il tempo per crescere e prendersi soddisfazioni, ma dall’olympiastadi on di Owen se Boltescec on il risultato che non si aspettava: quinto, solo quinto, nei 100.« Sono molto deluso, amareggiato e arrabbiato. Che batosta... Non mi sembra nemmeno di aver fatto una brutta corsa dal punto di vista tecnico. Semplicemente i rivali sono andati più veloci » .
Doppietta inglese: Hughes ( nato ad Anguilla e importato dall’impero di sua maestà) oro in 9” 95, Prescod argento più lento di un centesimo (9”96). E poi il finto turco Harvey, in 10” 01, bronzo. Davanti a Tortu arriva anche il terzo british di una finale made in England ( anche la regina d’europa è inglese: Dina Asher- Smith, che sfreccia in 10” 85 mettendo fine al dominio dell’olandesona Schippers), Ujah, quarto in 10” 06. Filippo non sale sul podio e non realizza nemmeno il personale ( 9” 98 sarebbe bastato per il bronzo), l’obiettivo per cui si era rinchiuso con papàcoach Salvino in un ritiro quasi monacale: « Vado via arrabbiato anche per questo, adesso non mi resta che pensare alla staffetta » .
È una finale- jet, la più veloce di sempre, anticipata da tre semifinali pigre ( Tortu vince la sua in 10” 12) e dal forfait di JimmyVic aut, il primatista europeo ( 9” 86) che s’infortuna nel riscaldamento dando un’altra mortifera delusione alla Francia dopo i disastrosi tre nulli nellung oche e limin an oK e vin Mayerd al decathlon che era chiamato adominare. Tutto sembra congiurare per il Piè Veloce brianzolo che aveva rinunciato a doppiare 100-200 per spaccare il rettilineo, la partenza è buona ma sul lanciato Filippo si ritrova stritolato tra Hughes che vola e Prescod all’inseguimento, in corsia 3 gli sfugge Harvey e a quel punto nemmeno il miglior Bolt avrebbe ribaltato il risultato: « Quando li ho visti davanti, era troppo tardi » ammette il reprobo.
È un passo falso, non un fallimento. Per raddrizzare
Macché tosse Azzurro senza alibi: « La tosse non c’entra niente, loro sono andati più forte »
l’ europeo c’ è la staffetta 4x100, per lanciare una carriera tutta la vita. Tortu viaggia alla strepitosa velocità di 20 anni, è programmato per raggiungere l’apice della curva di crescita a Parigi 2024: uscire con una medaglia dall ’ Europeo sarebbe stato un buon viatico ma non facciamone un dramma. La concorrenza è giovane, Hughes 23 anni e Prescod 22, e dietro l’ angolo dell’ olympiast adi on c’ è il mondo che aspetta: americani, giamaicani, addirittura l’ oro mondiale Under20, l’indonesiano Muhammad Zohri, un orfano che si allenava a piedi nudi. Nessuno aspetta Tortu, che cova rivincite senza lasciarsi consolare da un gelido dato statistico: in 22 precedenti edizioni degli Europei, con 10” 08 si era saliti sul podio.