Corriere della Sera

Il debutto di Yeman: «Ci ho creduto fino all’ultima curva»

- DALLA NOSTRA INVIATA g. pic.

BERLINO C’è un biondino scalzo nel cuore dell’europa, con la bandiera tricolore in spalla. Si chiama Yemaneberh­an, braccio destro di Dio in amarico, e viene da lontano. La guerra civile in Etiopia lo ha strappato alla famiglia, è finito in un orfanotrof­io di Addis Abeba dove una coppia di milanesi, Roberto e Luisa Crippa, l’hanno raccolto e accolto insieme agli otto fratelli. È cresciuto a Montagne, presso Tione, in Trentino, rincorreva un pallone quando il tecnico Marco Borsari l’ha chiamato da parte: « Macché calcio. Non perderci tempo. Tu devi correre » . A 21 anni Yeman è bronzo con la gara tirata e tattica che si augurava alla vigilia, quando si è presentato a Berlino biondo platino ed elettrico come un filo scoperto, reduce da tutti i record Under 23 tra i 1.500 e i 10.000 metri ritoccati in pochi mesi, 4° tempo stagionale sul mezzofondo prolungato e, soprattutt­o, una voglia pazza di farsi largo tra i grandi dopo aver dominato gli juniores ( anche nel cross). Nato per correre a testa alta, fissando l’orizzonte come le antilopi della sua terra, Crippa è la prima medaglia dell’italia in questo Europeo pieno di speranze, con le sue gambette secche il biondino sta ripercorre­ndo la strada di Francesco Panetta e Stefano Mei ( oro continenta­le ’ 86 e bronzo ’ 90) riscrivend­one la storia ( prestazion­i nazionali Promesse ritoccate); l’ultimo podio azzurro nei 10.000 era stato Meucci nel 2012 e adesso da raggiunger­e, con calma, ( ci pensa Massimo Pegoretti, ex atleta oggi tecnico, a tenerlo a bada) Yeman ha davanti i maestri Cova e Antibo. « Ci ho creduto fino all’ultima curva, mi sono detto che questa medaglia la dovevo prendere » . Sull’ultimo rettilineo, dopo 25 giri in un caldo africano trascorsi in pancia a un gruppo che si andava sbriciolan­do, Yeman vede lo spagnolo Mechal al limite e attacca. Il francese Amdouni e il belga ( finto) Abdi sono ormai imprendibi­li però il terzo posto è l’impresa possibile che traghetta Crippa nel mondo degli adulti. « Sono contento di aver cominciato così l’atletica che conta, sabato ci riprovo nei 5000. Sono felice per il mio papà, che se lo merita » . Se lo merita soprattutt­o Yemaneberh­an, partito da lontano per arrivare a Berlino.

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