Corriere della Sera

L’effetto tasse e la voglia di giovani È una fuga Real

Chiusa un’era, anche Kovacic vuole lasciare E a Florentino Perez forse non dispiace tanto

- Carlos Passerini

La storia, quella vera, non quella calcistica, insegna che non c’è mai una ragione sola dietro la fine di un’era. Vale ovviamente anche per il Real Madrid. Perché comunque vada a finire la vicenda Modric, di questo si tratta: la fine di un’era. Vincente, perfetta, forse irripetibi­le. Tre Champions di fila, come nessuno mai, e infatti non è un caso che l’inizio della svolta epocale abbia una data e una città precise: 26 maggio, Kiev.

Lì, con la conquista della tredicesim­a coppa dalle grandi orecchie — altro formidabil­e primato — qualcosa è finito e qualcosa è iniziato. Fenomeno raro, la vittoria come catarsi. A volte però succede. Zidane, Cristiano, ora forse addirittur­a il regista vicecampio­ne del mondo. La noi adi vincere, o forse la paura di non vincere più: c’ è questo, ma non solo, dietro alla grande fuga blanca. Anche Kovacic se ne andrà, ieri si è allenato a Valdebebas ma col Chelsea di Sarri sembra tutto fatto. « Colpa delle tasse spagnole » è la convinzion­e di Javier Tebas, presidente della Liga ormai più che noto anche da queste parti. Magari non l’unica, ma è una verità: l’abrogazion­e della famigerata legge Beckham ha sconvolto lo scenario, oggi la Spagna è fiscalment­e meno convenient­e di altri Paesi f ra cui l’italia, dove invece, grazie alla norma introdotta nel 2017 dalla legge di Stabilità, CR7 se la caverà — per dire — con un’imposta forfettari­a da 100 mila euro per tutti i redditi di fonte estera. Le svariate inchieste del fisco di Madrid hanno fatto il resto: nel mirino sono finiti un po’ tutti, fra cui gli stessi Cristiano e Modric, ma anche James Rodriguez.

Soldi, tasse, l’ età che avanza, la sensazione di non essere più indispensa­bili, ma anche, anzi soprattutt­o, la sempre più esplicita strategia aziendale di Florentino Pe- rez. Che difronte a questa diaspora s’indigna forse più per convenienz­a. Molti esperti di Real Casa ne sono convinti. Le estati galattiche di una certa fase del madri dis mo hanno ormai chiarament­e—cioè neif atti—lasciato il posto a una nuova esplicita metodologi­a di mercato: basta s pese choc per campioni maturi ma investimen­ti anche a medio- lungo termine su giovani talenti.

Cambio di strategia Basta estati galattiche, solo investimen­ti di prospettiv­a. I 3 acquisti hanno 60 anni insieme

Una frattura netta col passato, la fine di un’epoca appunto. Il nuovo Real come il vecchio Barcellona? Comunque sia, non è un caso che i primi tre ve riacquisti di questa estate non arrivasser­o a sessant’ anni tutti insieme: l’esterno sinistro Vinicius, 18, preso per 46 milioni dal Flamengo; il terzino destro Alvaro Odriozola, 22, pagato 30 milioni alla Real Sociedad; il 19 enne portiere An dr ijLunin,9m il ioni versati agli ucraini dello Zorja. Arriverà Courtois dal Chelsea, ma in fondo ha solo 25 anni, pochi per un portiere col suo chilometra­ggio: è un top ma anche un investimen­to.

La verità è che nella testa di Florentino c ’è un altro Madrid, dove prima di tutto venga il Madrid. Basta protagonis­ti, basta superstar. A parte Florentino, claro.

 ??  ?? Verso Londra Mateo Kovacic, 24 anni, vice campione del mondo con la Croazia, pronto a lasciare il Real per il Chelsea
( Getty Images)
Verso Londra Mateo Kovacic, 24 anni, vice campione del mondo con la Croazia, pronto a lasciare il Real per il Chelsea ( Getty Images)

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