Presidenza della Rai, rinvio a settembre Parere dell’avvocatura sul bando Ilva
Tutto rimandato a settembre per l’elezione del presidente della Rai. Niente da fare nemmeno per Riccardo Laganà, il consigliere eletto dai dipendenti, che ha ricevuto un solo voto a favore, quello di Rita Borioni, che aveva lanciato la sua candidatura. L’interessato si è astenuto, contrari gli altri cinque consiglieri presenti, compreso l’ad Fabrizio Salini e il consigliere anziano Marcello Foa — la prima scelta del governo, bocciata però dalla commissione di Vigilanza — che spiega: «Il tema della presidenza verrà discusso dopo la pausa estiva del Parlamento. Ci auguriamo che si possa trovare una soluzione rapida». Indignati Federazione della Stampa e sindacato Usigrai: «Il Cda della Rai è ostaggio del governo. Ancora una volta i consiglieri si sono piegati al diktat. Il no a Laganà è la prova che l’obiettivo non è mettere l’azienda in condizione di operare, ma solo occuparla». Il senatore Pd Francesco Verducci protesta: «Basta arroganza e prevaricazioni. Sta andando in scena uno spettacolo penoso e indegno.
E slitta presumibilmente a dopo le vacanze anche la decisione sul caso Ilva. Il ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, prima di decidere se la gara per la cessione delle acciaierie ad Arcelormittal sia da annullare d’ufficio o no, dopo i rilievi dell’anac («Ci sono delle irregolarità» ha ricordato il premier Giuseppe Conte) ha chiesto infatti un parere all’avvocatura dello Stato prima di valutare la revoca. Se ne riparla a fine agosto.