Spending review, il piano per congelare la spesa corrente I tagli ai ministeri
Un freno alla spesa corrente dello Stato. Il ministro dell’economia Giovanni Tria lo ha indicato come obiettivo in Parlamento, illustrando le sue linee programmatiche. L’idea di fondo è congelare la spesa corrente in termini nominali, cioè in valore assoluto, lasciandola sullo stesso livello dell’anno in corso. Rispetto ai tendenziali, questo farebbe risparmiare al bilancio dello Stato circa 10 miliardi di euro. Ma non è facile. Ed è probabile che alla fine si arrivi a un compromesso, indicando obiettivi specifici di risparmio per i singoli ministeri. Sarebbe un ritorno della spending review, la revisione della spesa pubblica partita con il governo Monti e poi proseguita con i governi a guida Pd. Non ci dovrebbero essere tagli, però, su scuola, sanità e ricerca.
Naturalmente non sarà l’unico intervento per recuperare risorse. Lo stesso ministro Tria conferma come sul tavolo ci sia l’ipotesi di una revisione delle agevolazioni fiscali. Tra le strade possibili c’è quella di un taglio generale dal 19 al 15% della misura di deduzioni e detrazioni. Ma anche un intervento selettivo che potrebbe sopprimerne del tutto alcune. L’idea è però di confermare iper e super ammortamento, sconti fiscali per le imprese che acquistano beni strumentali. Hanno dato buoni risultati in termini di investimenti, tema caro proprio al ministro Tria. Ma andrebbero finanziati di nuovo perché per ora i fondi scadono alla fine di quest’anno.