«Riciclaggio milionario per il cognato dell’ex leader»
Adistanza di due anni arrivano nuovi particolari sull’inchiesta che vede tra gli indagati (insieme ai suoi due fratelli Alessandro e Luca), Andrea Conticini, cognato di Matteo Renzi. Secondo la Procura di Firenze, sarebbe di circa 6,6 milioni di dollari la cifra delle attività benefiche destinate all’assistenza dei bambini in Africa da Unicef e Fondazione Pulitzer, finite invece nei conti bancari riconducibili ai tre fratelli bolognesi. Le accuse sono per tutti di riciclaggio, mentre Luca e Alessandro devono rispondere anche di appropriazione indebita.
Secondo l’accusa, Alessandro Conticini avrebbe ricevuto tramite una sua società 3,8 milioni di dollari da Unicef e 5,5 milioni di dollari da Fondazione Pulitzer. Altri 900.000 dollari complessivi sarebbero arrivati dalle Ong Australian High Commission, Avsi, Fxb, Mobility without barriers foundation, Oak, Undp, France Volontaires. Di questi, secondo i pm, 6,6 milioni di dollari sarebbero rimasti nelle sue disponibilità. Andrea Conticini è indagato anche per aver prelevato soldi dai conti destinati all’africa per versarli a tre società tra cui la Eventi6 di Rignano (133.900 euro) dei familiari di Matteo Renzi che però sono completamente estranei all’inchiesta.
Luca e Alessandro Conticini avrebbero usato parte del denaro per un investimento immobiliare in Portogallo da 1,9 milioni di euro, e per un prestito obbligazionario da 798.000 euro. La Procura aveva notificato ai Conticini un «invito a comparire» per il 14 giugno, ma i tre fratelli non si sono presentati. «I tempi della difesa li decide la difesa — ha commentato Federico Bagattini, legale dei Conticini —. A dicembre avevamo chiesto noi di comparire davanti al pm, ma il pubblico ministero non ce lo ha concesso».