Federica ottiene quello che voleva «Quinta nei 100, mi piace molto»
Vergani dà spettacolo nei 50 stile: record italiano, oggi la finale
Federica voleva la finale dei 100 stile libero, l’ha ottenuta ed è finita pure quinta. Meglio di così non si poteva, o forse sì? In fondo, il 54”04 è un tempo appena discreto, mentre con il suo personale, nonché record italiano, di 53”18 sarebbe arrivata seconda dietro l’imprendibile Sjoestroem, oro in 52”93, con Heemskerk e Bonnet a podio con 53’’23 e 53’’35. È anche vero però che senza le follie della Blume in semifinale e il forfait della Kromowidjojo probabilmente Fede in finale non sarebbe neanche entrata. Dunque, come sempre, meglio mettere da parte i se e i ma e concentrarsi sul concreto. Che parla di un’atleta accesa, ancora desiderosa di gareggiare e capace di cogliere il massimo considerate le premesse.
«Io andavo forte quando mi allenavo tanto...», aveva puntualizzato martedì. Quest’anno ha staccato la spina, ergo questo è ciò che doveva venire fuori. Ecco perché sorrideva: «Il tempo va bene rispetto a quello della semifinale (54”28) e la posizione mi piace molto. Peccato perché ho avuto dei problemi con il mio costume e ho dovuto farmene prestare uno. Ma sono molto contenta. A livello europeo se riuscissi a nuotare sui 53 e mezzo si potrebbero ottenere ottime cose...».
Adesso bisogna capire che cosa accadrà da qui in poi, fuori dall’europa, in direzione Tokyo 2020. «Parlerò con Matteo (Giunta, il tecnico, ndr) per impostare diversamente la preparazione». Non solo affinandola sulle esigenze Sprint Federica Pellegrini e Andrea Vergani (Lapresse) di velocista, ma modificandone certi principi metodologici: «Forse dopo sei anni che sono con lui il mio fisico su certe cose comincia ad adattarsi e non reagisce più come prima». Studieranno la situazione e, com’è sempre stato ● ● 1ª 200 sl 4x200 sl 3ª 4x100 sl
● 2016: 1ª 200 sl; 2ª 4x100 sl, 4x100 sl mx, 4x100 mista mx (vedi l’altura posticipata a ridosso dei Mondiali 2017), troveranno la soluzione.
Nel giorno della qualificazione in finale di Arianna Castiglioni e Martina Carraro (4ª e 7ª nei 50 rana), di Pietro Codia (8° nei 100 farfalla) e di Margherita Panziera (1ª e in formissima nei 200 dorso), uno degli acuti azzurri più clamorosi è venuto dalla semifinale dei 50 stile di Andrea Vergani: il 21enne milanese allenato da Gianluca Caspani non solo batte, ma sbriciola con 21”37 il record italiano di Marco Orsi, un 21’’64 che resisteva da 4 anni. In finale è entrato secondo con squali come Proud (1° in 21”11), Morozov e compagnia feroce. La faccia di Andrea, ma soprattutto il suo crawl, promettono però grandi cose: «Ci sarà una tensione differente: nei 50 basta un errore e tutto svanisce. Ma è il mio primo Europeo: se dovesse arrivare il podio sarei contentissimo, altrimenti avrò altre occasioni». E su questo si può scommettere.