Berlusconi: nuovi ingressi in Forza Italia, siamo in salute
La rete di 1.500 amministratori civici. In Abruzzo il coordinatore leghista strappa: qui corriamo da soli
Le elezioni regionali in Abruzzo saranno il primo banco di prova per la tenuta del centrodestra. Ad oggi non è ancora stata fissata la data della tornatina elettorale, eppure sembra profilarsi una separazione fra la Lega di Matteo Salvini e il partito di Silvio Berlusconi. Ieri infatti il coordinatore regionale del Carroccio Giuseppe Bellachioma attraverso il profilo Facebook ha chiarito che «la decisione è presa». Quale? «In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere», è la chiosa del post.
Da Forza Italia si minimizza. La polemica resta circoscritta all’ambito regionale. Al punto che la replica arriva soltanto dal coordinatore regionale azzurro Nazario Pagano che la mette così: «Non ci muoviamo dalla nostra posizione, non esiste un centrodestra competitivo che non sia unito. Noi pensiamo di proseguire il percorso unendo le liste di centrodestra, intendo Udc, Fratelli d’italia, liste civiche». Salvo poi aggiungere un messaggio distensivo. «Ci auguriamo che la Lega, dopo le vacanze di agosto, possa riflettere e ripensarci, altrimenti si fa un favore a M5S e centrosinistra». In ambienti berlusconiani l’uscita di Bellachioma viene derubricata come «una boutade ferragostana di un coordinatore regionale», anche perché «non si conosce nemmeno la data delle elezioni regionali».
Intanto Silvio Berlusconi diffonde una nota in cui ricorda che «il nostro orizzonte politico è e rimane quello del centrodestra». Qualsiasi altro tipo di scenario, ad esempio l’ipotesi circolata a mezzo stampa di un’alleanza con il Pd, è «esclusa categoricamente. Il nostro auspicio è che si esaurisca in fretta l’anomalia del governo gialloverde e che
Il nostro orizzonte politico è quello del centrodestra Il nostro auspicio è che si esaurisca in fretta l’anomalia del governo gialloverde e che la Lega torni con noi
la Lega torni ad essere protagonista con noi». Allo stesso tempo viene allontanata la nascita di un nuovo partito. L’altra Italia infatti «non è il nome di un progetto politico né tantomeno di un nuovo partito. È la descrizione di una vasta area sociale e culturale che esiste nel Paese».
Al centro del progetto berlusconiano ci sarà sempre Forza Italia che «gode di ottima salute, nessun abbandono significativo è in atto». Semmai, fa sapere il leader azzurro, «si registrano nuovi ingressi di amministratori locali provenienti dalle esperienze civiche in tante realtà italiane, dal nord al sud del Paese». Ed è proprio su questo fronte che sono lavoro da mesi il responsabile enti locali Marcello Fiori e il senatore Massimo Mallegni. Quest’ultimo, in particolare, è in contatto con oltre 1.500 amministratori (sindaci, consiglieri comunali, assessori) con l’obiettivo di «metterli nelle condizioni di partecipare ai congressi locali di FI». Spiega Mallegni: «Siamo in una fase post-ideologica e un partito come il nostro risulta essere attrattivo da chi vede in Forza Italia un movimento moderato e stiamo lavorando con gli amministratori per dar loro una voce». Tradotto: una volta sottoscritto «un documento di condivisione del progetto politico» le liste civiche potranno prendere parte alla fase congressuale ed eleggere i loro delegati che «saranno parte integrante degli organismi locali di FI».