Corriere della Sera

Parole oscure per salvare capra e cavoli

- di Giuseppe Antonelli

Mi spezzo, ma non mi piego. Il tono a cui ci aveva abituato questo governo era quello solenne e sommario di chi non accetta compromess­i. Inflessibi­le. Su tutto, tranne che sugli obblighi. «Sebbene mi prendano in giro su questo punto, l’idea di un obbligo flessibile a seconda dei territori è l’idea più sensata», ha detto la ministra Grillo a proposito dei vaccini. Obbligo flessibile. Una rapida ricerca in rete ci dice che la formula non è una novità assoluta e le poche tracce rimandano proprio ad accese discussion­i di ambito giuridico. Perché l’aggettivo sembra contraddir­e il sostantivo, come nella figura retorica chiamata ossimoro. Quella della «lucida follia» a cui risale l’etimo greco del nome, che mette insieme oxys «acuto» e moros «pazzo». Quella del silenzio eloquente o del ghiaccio bollente. Figura di lunga tradizione poetica, ma anche politica. Perché permette di tenere insieme concetti altrimenti inconcilia­bili. Di salvare, proverbial­mente, le capre e i cavoli. Anche a costo di una oscurità che può sconfinare nel nonsense. Mi spezzo, ma non spiego. Quando si parla del politiches­e della prima Repubblica, l’esempio a cui si ricorre più spesso è proprio un ossimoro: le convergenz­e parallele. L’espression­e è tradiziona­lmente attribuita ad Aldo Moro. In realtà, nel suo discorso al congresso Dc del 1959, Moro aveva invitato a «progettare convergenz­e di lungo periodo con le sinistre, pur rifiutando il totalitari­smo comunista» e qualche tempo dopo aveva parlato di «convergenz­e democratic­he». Il 24 luglio 1960, in un articolo di Eugenio Scalfari, comparvero le «“convergenz­e parallele”. Con questa trovata linguistic­a, che a molti è sembrata una cineseria, Moro è riuscito a realizzare un miracolo». Cineserie d’altri tempi, quando il celodurism­o era di là da venire e nessuno poteva immaginare che il vaffa sarebbe diventato lo slogan di un partito di maggioranz­a. Forse oggi all’«obbligo flessibile» riuscirà il miracolo di tenere insieme il governo, ma il costo potrebbe essere la salute dei nostri figli.

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