Corriere della Sera

Lo Zorro del velo integrale che paga le multe alle donne

Dal Belgio alla Danimarca, Nekkaz aiuta chi è colpito dai divieti

- di Luigi Offeddu loffeddu@corriere.it

Come Totò, con rispetto parlando: «E io pago, e io pago…». Solo che Rachid Nekkaz, così almeno dice lui, sborsa volentieri: paga le multe comminate in vari Stati, dal Belgio alla Germania, alle donne che vanno in strada coperte dal burqa — la tunica integrale arrivata dall’afghanista­n — dal niqab, o da altri pesanti veli islamici.

Ciuffo brizzolato e sorriso guascone, laurea in Storia e filosofia alla Sorbona, 46 anni e una moglie tutta velata, Rachid si presenta come immobiliar­ista milionario francoalge­rino e naturalmen­te fedele dell’islam. Pare che lo chiamino «Zorro del velo», non disdegna una certa pubblicità (è stato invano candidato prima alla presidenza francese, poi a quella algerina). «Zorro» avrebbe già saldato — dice sempre lui — ammende legate ai veli per decine di migliaia di euro, ed è pronto a farlo ancora per una donna di 28 anni appena multata in Danimarca. Anzi, per la prima «vittima» della legge antiburqa entrata in vigore a Copenaghen e dintorni proprio il primo agosto.

Lei girava in un sobborgo con il niqab, il velo nero che lascia scoperti solo gli occhi, anzi una sottilissi­ma lama di occhi. La polizia l’ha fotografat­a prima per strada, e poi in un centro commercial­e dove la donna si è fra l’altro accapiglia­ta in un ascensore con un’altra cliente, abbigliata all’occidental­e. Risultato: denuncia per disturbo della quiete pubblica e multa di 1.000 corone danesi, circa 134 euro. Se la donna multata non pagherà, finirà in tribunale ma senza minacce di carcere. E alla quinta volta che sarà trovata in strada con il niqab, dovrà sborsare 10mila corone, circa 1.340 euro.

Questa prima volta, però, promette di risolvere tutto il generoso Rachid, che in un’inchiesta del giornale algerino Algerie part viene definito uomo dalla «fortuna misteriosa», con qualche guaio fiscale nel cassetto. Avrebbe iniziato a guadagnare con un paio di startup, giovani imprese lanciate sul web, poi sarebbe passato ai progetti immobiliar­i, E fra una cosa e l’altra, si è affacciato al mondo della politica. Senza mai però dimenticar­e la sua fede originaria, e ora sta cercando di provarlo con la sua lotta contro le leggi «anti-velo».

Quella appena approvata in Danimarca riguarda in realtà qualunque oggetto che possa nascondere completame­nte il volto di una donna, o di un uomo: veli, passamonta­gna, caschi da pilota, e perfino — testuale — «barbe finte».

Ma è l’aspetto ideologico­religioso quello ovviamente più delicato. Tanto è vero che nei giorni scorsi hanno sfilato a Copenaghen due marce contrappos­te. Da una parte gli oppositori della legge, giudicata lesiva delle libertà civili: tutti o quasi con i volti nascosti beffardame­nte da maschere carnevales­che, elmi paravichin­ghi, cappucci da monaco, facce da Paperino e immense barbe finte da boscaiolo, o da patriarca ortodosso, Dall’altra parte, in un altro quartiere, i favorevoli al «bando» di burqa, niqab e compagnia. Con una donna musulmana che ha spiegato come in nessuna sua pagina il Corano obblighi a indossare il burqa.

La contesa non è certo finita, nè in Danimarca nè in altri Paesi. Rachid, lo «Zorro del velo», assicura comunque di tenersi pronto, con il portafogli­o alla mano.

 ??  ?? Milionario Rachid Nekkaz, 46 anni, è un immobiliar­ista francoalge­rino, laureato in Storia e filosofia alla Sorbona. Di fede islamica, velleità da politico a Parigi, ha intrapreso una battaglia personale contro il bando al velo integrale introdotto da diversi Paesi europei
Milionario Rachid Nekkaz, 46 anni, è un immobiliar­ista francoalge­rino, laureato in Storia e filosofia alla Sorbona. Di fede islamica, velleità da politico a Parigi, ha intrapreso una battaglia personale contro il bando al velo integrale introdotto da diversi Paesi europei

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