Corriere della Sera

A Firenze gli Uffizi e il Duomo contro i «saltafila»

Prenotano i biglietti e li rivendono a prezzi gonfiati. Schmidt: la soluzione? Tagliandi nominali

- Viola Centi Marzio Fatucchi

FIRENZE Nel centro storico di Firenze parte la caccia ai «saltafila», cioè a chi vende biglietti a prezzo gonfiato ai turisti per accedere ai musei, o alla Cupola del Brunellesc­hi, saltando ore e ore di coda. I controlli sono scattati dopo un’«inchiesta» di mesi. Nonostante le prenotazio­ni fossero al completo, i dirigenti dell’opera del Duomo (che gestisce gli accessi a numero chiuso della Cupola) si sono accorti che ogni giorno non si presentava­no alcune centinaia di «prenotati». Troppi. Hanno così scoperto che la maggior parte dei biglietti erano acquistati dalle agenzie dei «saltafila», poi rivenduti a prezzi maggiorati. Il blitz è scattato mercoledì: al personale dell’opera, d’intesa con la Prefettura, è risultato che venivano rivendute ad agosto anche le prenotazio­ni non usate a luglio: 250 turisti sono rimasti fuori. Ieri, 500. E dai 30 «saltafila» si è scesi alla metà. La Cupola resta comunque «sold out» anche dopo i controlli: i 2.625 posti a disposizio­ne al giorno, contingent­ati per motivi di sicurezza, sono già stati venduti ma si è presentato un quarto dei prenotati. «Skip the line?» è la parola d’ordine che utilizzano i «saltafila» per convincere a pagare fino a 55 euro, invece dei 18 del biglietto: ma facendo risparmiar­e ai turisti ore di attesa. In una città in cui il turismo di massa punta a fare in una giornata Uffizi-accademia-duomo, il tempo è denaro. Tutto regolare, «non siamo bagarini», si sono sempre difese le agenzie, «noi forniamo anche guide». Per il turista italiano che ieri voleva salire sulla Cupola, c’era lo sconto: «Solo 40 euro, la guida è in inglese. Ma entri subito». La guida è un orpello.

Scena simile agli Uffizi. «Completato il turno delle 15!», ridono due giovani dandosi il cinque: hanno rivenduto ai turisti tutti i biglietti comprati on line, a quasi il triplo del prezzo ufficiale. Nel loggiato, il cartellone più grande voluto dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt è quello per avvertire che non c’è bisogno di pagare 50 euro ma solo 20 (4 in più per prenotare e saltare la fila in modo regolare). Schmidt sta lavorando con Opera e Accademia, «per introdurre l’obbligo di biglietti nominali, ma dobbiamo risolvere i problemi sulla privacy». Per quella, non ci sono saltafila.

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In centro Il problema tra Uffizi, Accademia e Duomo

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