Quando Andreotti e Craxi mi fecero cacciare da Nigrizia
abids, schiavi. Li massacrano».
Però nella prefazione del libro «L’industria della carità» lei scrisse di avere l’impressione che le Ong servissero «più a noi che non agli impoveriti».
«Confermo. Le organizzazioni umanitarie dell’onu bruciano l’80 per cento delle risorse per il loro mantenimento. Il personale dell’alto commissariato per i rifugiati sverna in hotel di lusso accanto ai campi profughi. Gli otto uomini più ricchi del pianeta, con in testa Jeff Bezos di Amazon, posseggono quanto 3,6 miliardi di poveri e fanno tanta carità, a condizione che non si tocchi il sistema».
So di un privato che intasca 3,5 milioni l’anno, netti ed esentasse, ospitando i richiedenti asilo in edifici fatiscenti.
«Contesto questo tipo di accoglienza. È un business. Come quello degli hotel decrepiti riaperti per loro a Napoli».
Chi le tolse la direzione di «Nigrizia»?
«Il Vaticano, dietro pressioni di Andreotti, Craxi e soprattutto Spadolini, ministro della Difesa. Il motivo scatenante fu lo scandalo sulla cooperazione italiana in Africa. Flaminio Piccoli, presidente della Dc, mi ricoprì d’insulti al telefono: “Mai avrei pensato d’essere pugnalato alle spalle da un mio conterraneo”».
L’hanno definita manicheo, antiamericano, diffidente, pauperista e semplicistico, che è sempre meglio di semplicione. Si riconosce?
«Manicheo neanche nei tacchi. Anti Usa lo accetto: ho visto che cosa ha fatto in Africa il sogno americano. Pauperista e semplice sì, me lo chiede il Vangelo».
«Il Foglio» l’ha anche qualificata come «missionario presbiteriano»?
«La prima che sento. Che significa? Non seguo molto i giornali. Verso sera ascolto solo Radio 24, l’emittente del nemico».
«La Zanzara» di Giuseppe Cruciani?
«No, per carità. M’interessano sulle dinamiche della finanza».
Quanto spende per campare? Chi è Florence?
i focus
«La mia pensione di anzianità va ai comboniani. Vivo di offerte».
Vota?
«Sì, e non mi chieda per chi. Ogni volta è una sofferenza indicibile».
Che cosa pensa del M5S?
«È un grande guazzabuglio. Deve decidere da che parte stare. Tra Roberto Fico e Luigi Di Maio c’è un abisso. Il primo è cresciuto con noi».
Beppe Grillo ha detto che Walter Veltroni ha capito che cos’è l’africa dopo essere venuto a trovarla a Korogocho.
«Veltroni è un uomo onesto, a volte ingenuo come politico. Nella baraccopoli pianse».
Però quando lei lo supplicò di cancellare la Coca-cola dagli sponsor del Comune di Roma, non la accontentò.
«È vero. Queste sono le scelte concrete. In Campania stiamo lottando per l’acqua pubblica. Ho incontrato Luca Lanzalone, il manager messo dai 5 Stelle alla presidenza dell’acea, partner della Gori, che gestisce gli acquedotti vesuviani. Mamma mia! Un uomo così sprezzante... Mi rivolgerò a Virginia Raggi, gli ho detto. E lui: “Il sindaco non conta nulla, decido io”».
Adesso mi parli di Dio, padre Alex.
«Karl Marx si sbagliava, la religione non è l’oppio dei popoli. Senza spiritualità, non resta nulla. Dio è profondamente radicato nei poveri. Ma non è il Dio tappabuchi di noi occidentali. È il Dio di Florence».
«Una ragazza bellissima di Korogocho, prostituta a 11 anni, morta di Aids a 17, abbandonata anche dalla madre. Era in agonia. Accorsi di notte nella sua baracca. Non c’era la luce, non la vedevo. Pregava così: “Mungu mi mama”, Dio è mamma. Allora le chiesi che volto avesse l’altissimo. Restò in silenzio per cinque minuti. Alla fine esalò: “Alex, sono io il volto di Dio”». ● Fondatore della Rete Lilliput e del movimento «Beati i costruttori di pace», dal 2004 vive a Napoli, nel rione Sanità.
Da anni si batte contro la privatizzazione dell’acqua