Il ritorno di Carolina «Sulle borse i disegni della mia bimba»
I progetti di Castiglioni junior, dopo l’uscita da Marni «Sono cose che piacciono a me». Debutto a settembre
In questi ultimi due anni, dopo l’uscita della famiglia Castiglioni da Marni, si è regolarmente verificato un fenomeno curioso: negli outlet del marchio una processione di clienti devote chiedeva discretamente alle commesse se i capi e gli accessori esposti fossero quelli della vecchia gestione, disegnati ancora da Consuelo, o del nuovo corso. Perché — nel massimo rispetto del «new deal» di Marni che giustamente ha preso un’altra direzione di stile senza copiare in modo sterile quello che è già stato fatto in passato — c’era comunque un «popolo di Marni», per quanto di nicchia, di clienti affezionate a quelle idee, a quei look. Stile che scaturiva direttamente, senza mediazioni commerciali, dal gusto della stilista: un lusso, di questi tempi.
E un lusso ancora più grande, nella moda del 2018-19, è l’indipendenza: per questo Carolina Castiglioni, figlia di Consuelo e sua collaboratrice per molti anni (partita dal commerciale si è poi occupata dei progetti speciali come il memorabile Flower Market itinerante, e della collezione bambina), a settembre presenterà la prima collezione del suo nuovo marchio: Plan C. Mamma Consuelo non c’entra — all’uscita da Marni spiegò che era finalmente giunto il momento di dedicarsi alla vita privata, cioè ai nipotini e al suo profondo interesse per l’arte, dopo un quarto di secolo di moda — ma ci sono papà Gianni (amministratore delegato) e il fratello Giovanni (direttore generale).
Tutto avviene nell’atelier di via Visconti di Modrone dove negli anni ’50-’60 la bisnonna di Carolina aveva la sede della sua pellicceria: in questi due anni di iato, Carolina ha avuto il tempo di cercare tra un mercatino e l’altro l’arredamento della sede — da Borsani in giù, una sinfonia di midcentury italiano — e di disegnare la sua prima collezione che verrà presentata alla Fashion week milanese e che il Corriere ha potuto vedere in anteprima.
È una collezione che non deluderà le clienti alle quali mancava Marni: l’estetica e la sensibilità sono quelle. «Sono le cose che piacciono a me», sorride Carolina, una sintesi precisa del motivo per il quale Marni by Consuelo Castiglioni è stato così speciale per oltre un ventennio.
Il gusto dei contrasti, il gioco delle proporzioni, il divertimento di una ragazza di ottima famiglia allevata a bon ton da prima cerchia dei Navigli ma anche a arte contemporanea e outsider art (Marni collaborava con Richard Prince e Kim Gordon e con cooperative di donne colombiane o artisti di strada, nella massima naturalezza).
L’atelier (che sarà anche showroom e negozio) di Visconti di Modrone era della bisnonna e è di famiglia anche una delle modelle del lookbook, cugina di Carolina che ha posato per le foto il giorno prima dell’esame orale di maturità il mese scorso (ripassava a alta voce durante il makeup).
Plan C è un affare di famiglia e un modo per tornare a esprimere una sensibilità un po’ diversa, in modo indipendente. Con gli evidenti limiti di scala di un’operazione simile, ma anche nell’immediata attenzione dei media internazonali della moda e dei buyer (non è improbabile che la signora Wintour, religiosamente al suo posto durante le sfilate di Marni, marchio che indossava spessissimo, apparirà in settembre nell’atelier di Carolina). E, soprattutto, nell’affermazione di un principio: ci sono marchi italiani che raccontano al mondo lo stile, per l’appunto, classico milanese. E poi c’è chi, da giovane donna (e mamma) milanese, presenta uno stile simultaneamente milanese e eccentrico, con i lampi di colore e l’oversize, e le decorazioni delle borse disegnate non da artisti contemporanea ma dalla propria figlia, Margherita, quattro anni.