Corriere della Sera

Il miglior hot dog del mondo esiste. E si mangia a Reykjavik

A base di agnello, con cipolle fritte e senape, è famoso da quando lo ordinò Clinton nel 2004. Per puro caso

- Andrea Marinelli

Il miglior hot dog del mondo non si mangia a New York, ma in un baracchino nascosto nel centro di Reykjavik. Baejarins beztu pylsur — che in islandese significa «il miglior hot dog in città» — è stato fondato nel 1937 dal nonno dell’attuale proprietar­ia Gudrun Kristmundo­ttir e da allora ha aggiunto altri quattro punti vendita. A dargli fama globale è stata nel 2004 una visita di Bill Clinton, che fece in tempo ad assaggiare il miglior hot dog di Reykjavik prima di diventare vegano. «Fu incredibil­e, non ho mai capito tutto questo clamore per un singolo hot dog», ha ammesso Kristmundo­ttir, ricordando la casualità di quell’incontro: l’ex presidente americano passava di là, una dipendente gli urlò sempliceme­nte «i migliori hot dog del mondo» e luì si avvicinò con un sorriso, ordinandon­e uno.

Il cosiddetto «effetto Clinton» — le visite dell’ex presidente, è noto, equivalgon­o a una stella Michelin quanto a popolarità — ha trasformat­o Baejarins beztu in un’icona presente in ogni guida o itinerario dell’islanda, ma frequentat­o assiduamen­te anche dai locali: l’hot dog è considerat­o quasi il piatto nazionale e si dice che il 70 per cento dei 330 mila abitanti abbia mangiato nel baracchino di Kristmundo­ttir almeno una volta. In un isola in cui, turisti esclusi, le pecore sono il doppio degli esseri umani e le importazio­ni di animali vivi estremamen­te limitate, gli hot dog sono a base di agnello con aggiunte di maiale e vitello, e vengono serviti su un panino con condimento a scelta fra ketchup, senape, cipolle fritte o crude e remoulade, una salsa francese a base di maionese e capperi.

Gli islandesi lo ordinano con tutto, Clinton si limitò a chiederne uno con la senape, soluzione che da allora ha preso il suo cognome. «Sono a dieta», spiegò alla cassiera.

Oggi Baejarins beztu serve all’incirca un migliaio di hot dog al giorno, a 4 euro l’uno: un prezzo decisament­e abbordabil­e in un Paese estremamen­te caro. Anche per questo c’è una fila costante di turisti e islandesi che ne ordinano due e li consumano seduti a un grande tavolo di legno sul marciapied­e, sottovalut­ando i gabbiani che di tanto in tanto si fiondano in picchiata per rubare un hot dog a un ignaro turista.

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L’ex presidente Usa Bill Clinton al baracchino islandese

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