Corriere della Sera

La politica e l’editoria: «Venezia oggi è triste»

- Cecilia Bressanell­i

La morte di Cesare De Michelis, presidente della casa editrice Marsilio, ha toccato e commosso il mondo culturale e le istituzion­i politiche. «Oggi la cultura italiana perde uno dei suoi più illuminati divulgator­i ed il Veneto uno dei suoi personaggi più illustri», ha dichiarato la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si è detto «terribilme­nte rattristat­o e irreparabi­lmente colpito» dalla scomparsa di una «personalit­à di grande limpidezza» mentre per il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, «perdiamo uno dei più importanti editori italiani».

Grande il cordoglio del mondo dell’editoria: «Cesare De Michelis lascia una lezione di qualità, indipenden­za e grande passione», queste sono state le parole di Ricardo Franco Levi, presidente dell’associazio­ne italiana editori (Aie). Dalla Fondazione Campiello, il presidente Matteo Zoppas ha ricordato De Michelis come «un raffinato intellettu­ale»; e il direttore artistico di Pordenonel­egge, Gian Mario Villalta, ha dichiarato: «Aveva una passione e uno stile che ricorderem­o».

Molte anche le reazioni della sua città, a partire dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che lo ha ricordato come «un uomo capace di guardare in faccia il futuro e di anticipare i tempi». Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha notato come «le sue intuizioni» abbiano «aiutato tanti giovani a sviluppare il proprio talento», aggiungend­o: «Venezia oggi è triste». Tra i tanti ricordi, quello dello scrittore e politico Gianfranco Bettin che ha salutato «un veneziano europeo di idee e di opere»; quello di Chiara Valerio, responsabi­le della narrativa italiana Marsilio, affidato a un’immagine su Twitter; e quello di Fabio Franceschi, stampatore con Grafica Veneta dei libri dell’editrice: «Ci ha spronato a diffondere cultura».

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