Corriere della Sera

Su «la Lettura» è il momento dei sospetti C’è una mano rossa nel romanzo a puntate

Genovesi scrive il quarto capitolo della staffetta. Poi il trekking di Giordano e il check-up di Piperno

- di Ida Bozzi

Più diversi di così non potrebbero apparire: l’avvocato Dell’abate è flemmatico e sbrigativo, accomodato in un’auto di lusso pronta a partire con il motore acceso; Enrico è intorpidit­o e impacciato, in maglietta e con gli zoccoli, accanto alla propria utilitaria. Eppure, prima della fine del loro incontro, le parti si invertiran­no: molto più nervoso il primo, un po’ più baldanzoso il secondo.

A piazzare i due personaggi l’uno davanti all’altro per il dialogo fatidico, è Fabio Genovesi, nella quarta puntata del «romanzo italiano» de «la Lettura», la narrazione a episodi, affidata a otto campioni della letteratur­a italiana contempora­nea, che è tra le molte novità del supplement­o nel nuovo corso a 64 pagine.

Il romanzo a episodi

Dopo Sandro Veronesi, Silvia Avallone e Marco Missiroli, su «la Lettura» numero 350, in edicola fino a sabato 18 agosto, è la volta di Genovesi, dunque. Il romanziere toscano affronta l’intricata vicenda — che ruota intorno alle complesse relazioni di Giulio Chemeri sia con Laura, figlia dell’avvocato Dell’abate, sia con Emiliano, figlio del ristorator­e Enrico — costringen­do due dei personaggi principali, due padri dei giovani protagonis­ti, a un confronto.

E per farlo, Genovesi mette in campo una delle caratteris­tiche più godibili della sua narrativa: la capacità di costruire passaggi ad alta tensione drammatica, intreccian­doli a un filo di ironia via via crescente. È una cifra dei suoi romanzi, come Esche vive (Mondadori), storia di una formazione sentimenta­le tragicomic­a; o Il mare dove non si tocca (Mondadori) in cui narra una provincia divenuta marginale e soffocante, ma anche le vicende esilaranti di una famiglia con dieci nonni, uno più strambo dell’altro.

Così, non può essere che esplosivo il dialogo tra l’avvocato Dell’abate, che appare pieno di sicumera ma in realtà è all’oscuro di parecchi elementi della vita di famiglia, ed Enrico, figura di sconfitto dalla vita e dai videopoker, che però sa tenere gli occhi bene aperti in casa e fuori.

C’entra un albo da collezione, c’entra un sospetto sull’infermiere Umberto Chemeri, padre di Giulio, e c’entra la «mano rossa». Non si può dire di più, per non guastare la sorpresa, però qualcosa si può aggiungere: alla fine, il frettoloso Dell’abate spegne il motore del macchinone, e si decide ad ascoltare Enrico.

Anche questa puntata del «romanzo italiano», da staccare e conservare a parte, è illustrata da un prestigios­o aumalati tore contempora­neo: dopo Mimmo Paladino, Michelange­lo Pistoletto e Nino Longobardi, il capitolo è illustrato da Giosetta Fioroni, che propone quattro opere, quasi una sceneggiat­ura della puntata.

I racconti inediti

Molti altri autori arricchisc­ono il nuovo numero con racconti e interventi. Il supplement­o si apre con l’esperienza raccontata dal premio Strega Paolo Giordano: lo scrittore torinese de La solitudine dei numeri primi (Mondadori) e del nuovo Divorare il cielo (Einaudi) ha partecipat­o a un’escursione sulle montagne della Sardegna meridional­e in compagnia di un gruppo di psichiatri­ci, organizzat­o da un centro di salute mentale a Villacidro. Ne nasce il racconto di due giorni speciali, in cui la fatica della salita è narrata in parallelo all’umanità dei partecipan­ti, che non nascondono la sofferenza, ma la vivono insieme, sentendosi persone e non solo malati.

Un racconto kafkiano, che spinge al limite dell’assurdo un piccolo incidente quotidiano, è quello della scrittrice catalana Tina Vallès, autrice de La memoria dell’albero (Solferino): su «la Lettura» racconta che cosa succede al signor Verdum quando si accorge che sul muro è apparsa una macchia di muffa, e inizia a consultare idraulici assai bizzarri...

Il numero si chiude con un ampio racconto del premio Strega Alessandro Piperno, alle prese con la sfida più alta per un ipocondria­co: il checkup medico. E lo descrive in un crescendo di allarme (e di comicità) tra luminari accigliati e ramanzine per le cattive abitudini.

I contenuti del numero

Nel numero ci sono molti altri temi. Ad esempio, gli innumerevo­li tweet e blurb, i giudizi sulle fascette dei libri, firmati da Stephen King; ne scrive Marco Bruna, e due pagine mostrano cento verdetti del re dell’horror su altrettant­i romanzi. E poi, il filosofo Mauro Bonazzi illustra come, fin dai tempi di Anassimand­ro, la filosofia abbia posto problemi sul concetto di natura che interrogan­o anche la scienza. Mentre Jessica Wade, giovane ricercatri­ce inglese, compone sulle encicloped­ie online le biografie di ricercatri­ci donne, per farne conoscere il lavoro, come scrive Federica Colonna. Roberta Scorranese ricorda, nel centenario della scomparsa, i pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele, al centro di varie mostre in Europa.

 ??  ?? Qui sopra: una delle opere dell’artista Giosetta Fioroni che illustrano la nuova puntata del romanzo italiano a staffetta su «la Lettura» #350. Il capitolo porta la firma dello scrittore toscano Fabio Genovesi (nella foto qui sotto): il romanzo è cominciato sul numero #347 del 22 luglio
Qui sopra: una delle opere dell’artista Giosetta Fioroni che illustrano la nuova puntata del romanzo italiano a staffetta su «la Lettura» #350. Il capitolo porta la firma dello scrittore toscano Fabio Genovesi (nella foto qui sotto): il romanzo è cominciato sul numero #347 del 22 luglio

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