Corriere della Sera

Il pentito Bonucci «Via per rabbia ora sono a casa»

- Giampiero Timossi

Non voleva fare la fine del quinto Beatles. Leonardo Bonucci detesta i rimpianti, quelli di Stuart Sutcliffe: era il bassista che spedì a quel paese il gruppo, prima che arrivasse il grande successo internazio­nale. Così, appena saputo dell’arrivo in bianconero di Cristiano Ronaldo, il difensore ha schiacciat­o il piede: non sullo scarafaggi­o, ma sull’accelerato­re. Uno come lui poteva farlo: chi pianta un cazzotto in mezzo agli occhi di un rapinatore, trova anche il coraggio di chiedere scusa. «Con Allegri avevo parlato a Londra, l’ho incontrato prima della premiazion­e per la Top 11 della Champions». Era il 23 ottobre 2017 e «dissi al mister che quel mio premio era arrivato per merito suo». Il Grande Freddo è finito così. Però il disgelo è partito all’inizio dell’estate, quando la Juve trattava l’acquisto di Mattia Perin. Il procurator­e del portiere è Alessandro Lucci, stessa bottega dalla quale si serve Bonucci. Poi, come se non bastasse, il portiere ha ceduto a «Leo» anche la maglia 19 e si è preso la 22.

Dettagli, come la mossa per completare il puzzle, la necessità della Juve di cedere Higuain. Trovando nel Milan l’unica strada percorribi­le. Per Bonucci, invece, si erano fatte sotto Psg e United: se fosse finito alla corte di Mourinho forse sì, il rapporto con i tifosi bianconeri sarebbe stato irrecupera­bile. Ora, invece, i margini per ricucire le ferite ci sono e la società sa come gestire certi problemi. Ieri il club ha evitato che Bonucci facesse il giro nello store bianconero per autografar­e le maglie. Sul tema lui taglia corto: «Toccherà a me trasformar­e i fischi in applausi». Al Milan dice grazie, ma con riserva: «Devo recuperare il tempo che ho passato fuori da qui, che mi ha dato qualcosa in più a livello umano, ma mi ha tolto a livello di vittorie». Per vincere torna a «casa mia». E si allena con Ronaldo: «Viste le precedenti annate, avere Ronaldo dalla nostra parte ci permetterà di non partire 1-0 per il Real. L’obiettivo è tornare a Madrid per la finale di quest’anno, giocarci la Champions, lo scudetto e la Coppa Italia». Se il povero Sutcliffe fosse vivo, capirebbe la lezione. Bonucci l’ha imparata: «Presi la decisione di lasciare la Juve in un momento di rabbia, adesso so che ho sbagliato. Ho avuto la fortuna di tornare».

Incomprens­ioni, rabbia e uno sgabello tra i «draghi» dello stadio di Porto. Chi è tornato ora ride: «Sfatiamo un tabù: quella sera il mio posto ce l’avevo. Però vivo le partite in maniera molto nervosa e su una fila di dieci ero in mezzo. Era un guaio e mi sono spostato. C’era un posto libero, poi è arrivato il proprietar­io del biglietto e mi sono alzato, prendendo di mia iniziativa uno sgabello su cui sono stato per 5 minuti. Ma è stata la mia rovina». Certe immagini non si cancellano. Come la foto di quattro ragazzi di Liverpool che attraversa­no sulle strisce. Quattro, non cinque.

 ??  ?? Compagni Leonardo Bonucci e Cristiano Ronaldo al lavoro (Getty Images)
Compagni Leonardo Bonucci e Cristiano Ronaldo al lavoro (Getty Images)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy