La B a 19 squadre, la federazione tace in sei si ribellano
Per Lo Monaco, a.d. del Catania, «è un golpe». Per Cellino, presidente del Brescia, «una decisione necessaria». Questione, più che di punti di vista, di interessi. L’unica certezza, qui, è che la serie B è sempre più nel caos. E che questa storia potrebbe finire malissimo. La scena madre ieri pomeriggio, quando la Lega di serie B ha annunciato la pubblicazione dei calendari «lunedì a Milano con organico previsto a 19 squadre». Non la Figc, come ci si attendeva da qualche giorno visto che l’orientamento ora è quello, ma la Lega, cioè i club. Peccato che l’eventuale decisione sui format dei tornei e sull’eventuale blocco dei ripescaggi tocchi esclusivamente alla Federcalcio. Che invece ieri se n’è rimasta in assoluto silenzio di fronte a quella che appare come una grave forzatura da parte dei 19 club oggi iscritti e che, capeggiati dal patron della Lazio, Lotito, da settimane sono in pressing per uno smagrimento dell’organico che porterebbe a tutti più soldi, circa 700mila euro a società. Niente comunicazioni ufficiali, nemmeno da parte del commissario straordinario Fabbricini (che in mattinata aveva individuato il 22 ottobre come data giusta per l’assemblea elettiva) dal quale invece tutti in serata si aspettavano una diffida forte di fronte a una chiara violazione delle norme federali. Invece niente, muto.
Informalmente da via Allegri fanno sapere che per la Figc oggi come oggi vale il comunicato del 3 agosto in cui si ribadiva che il format della B è a 22, ma la sostanza resta: quello della B è un colpo di mano che conferma come nel nostro calcio regni l’anarchia. Da qui a lunedì qualcosa dovrà comunque succedere: o Fabbricini avalla il torneo a 19 oppure potrebbe addirittura aprirsi lo scenario di un commissariamento della Lega. A dare l’assist alla B è stato il collegio di garanzia del Coni, che ha rinviato la questione ripescaggi al 7 settembre quando il campionato sarà già iniziato. Troppo in là per i 19, che hanno così deciso per la forzatura. Niente reintegro, quindi, almeno per ora, per Novara e Catania ma anche per Ternana, Siena, Pro Vercelli ed Entella. Che però, c’è da giurarci, daranno battaglia fino in fondo. Come andrà a finire è infatti oggi impossibile saperlo. E lo stesso vale per altri casi spinosi, come l’ultima finale playoff Frosinonepalermo, vinta dai ciociari 2-0, ma per la quale il collegio ha imposto di riformulare la sanzione al Frosinone, considerata «non coerente con gravità fatti». Troppo poco le due giornate a porte chiuse per il caos di quella notte allo Stirpe. La A, comunque, non dovrebbe essere a rischio. Il Crotone invece chiede il rinvio delle partite del Chievo fino a sentenza sulle plusvalenze, che arriverà non prima di metà settembre. Nota bene: quando si dice che il bello del calcio è la sua incertezza, non s’intende questo.