Corriere della Sera

«Mia figlia non può stare in classe» La madre fa una denuncia penale

La bambina, che ha subito un trapianto, a rischio per i compagni non immunizzat­i

- Di Giusi Fasano

«Me la prendo ogni volta, è più forte di me. E sì che la mia stima per quella gente è pari a zero, dovrei lasciar correre. E invece ci sto male, per me è doloroso leggere sui social certe obiezioni no vax. Rispondo con commenti dettati dalla rabbia, parole spesso offensive. Schiaccio “invio” ma un istante dopo le cancello. Per le mie obiezioni sono stata buttata fuori da un gruppo di mamme trevigiane su Facebook... però io, a differenza loro, so fin troppo bene di cosa sto parlando».

La mamma di Anna — vita e lavoro a Treviso — sta parlando del trapianto di fegato della sua bambina, delle difese immunitari­e ridotte, del rischio di contagio se la piccola entra in contatto con altri bimbi ammalati, della vita di tutti i giorni passata a costruire trincee per proteggerl­a.

Anna a settembre sarà in prima elementare («la dirigente mi ha giurato che nella sua classe non ci sarà nessun bimbo no vax» dice sua mamma) ma quest’anno per mesi non ha potuto frequentar­e la scuola dell’infanzia alla quale era iscritta. Motivo: la presenza di bambini non vaccinati.

«Si può andare avanti in questo modo?» si chiede sua madre scoraggiat­a dal fatto che tutto questo sia successo nonostante la legge. La risposta è no, «non si può starsene a guardare senza fare niente». Così ha deciso di trasformar­e la non-scuola di sua figlia in una denuncia penale contro ignoti. Omissione di atti d’ufficio, istigazion­e alla disobbedie­nza e tentata epidemia sono i reati ipotizzati. «Mi aspetto che la magistratu­ra interpreti la norma una volta per tutte», spera lei. «Non lo faccio per vedere gente condannata, lo faccio perché vorrei che mi dicessero con chiarezza: questo si può fare e quest’altro no, ha sbagliato chi ha deciso questo o chi ha deciso quest’altro. Lo faccio perché vorrei non ci fossero più margini di interpreta­zioni diverse, come è stato finora nonostante i pareri chiari del Consiglio di Stato e della Corte costituzio­nale».

Lo fa per sua figlia, soprattutt­o. E per gli altri bambini vulnerabil­i come lei. Gli anticorpi di Anna sono soldati che di mestiere fanno i disertori. Dovrebbero aggredire senza pietà il «nemico» arrivato con il trapianto, il fegato. E invece non lo fanno. Un farmaco glielo impedisce perché se lo attaccasse­ro Anna rischiereb­be la vita. Ma per proteggere il fegato quel farmaco abbassa le difese immunitari­e generali ed è per questo che Anna è più fragile. Che malattie e virus affrontati senza problemi da milioni di bambini, per una bimba come lei possono fare la differenza fra la vita e la morte.

Convivere con il rischio di contatti potenzialm­ente letali fa parte della vita quotidiana di chi ha scarse difese immunitari­e. E i genitori di Anna lo sanno. Come sanno che non esiste una corazza capace di proteggere da ogni pericolo. Per questo hanno scelto di non limitarla. Prendono tutti gli accorgimen­ti umanamente possibili, ovviamente, ma non mettono paletti ai suoi desideri e alla sua vita di bambina. «Un giorno — racconta sua mamma — uno dei tanti dottori meraviglio­si che ho incontrato mi ha detto: signora, si ricordi che un trapianto è fatto per far vivere, non per murare in casa. Lì ho capito che avrei dovuto lasciarmi andare e fare i conti con le mie paure...».

E così ha fatto. Qualche esempio: oggi Anna va in piscina «la meno frequentat­a della città, per limitare i rischi»; viaggia con mamma e papà «ma non in luoghi o su mezzi pubblici affollati»; se va dal medico «lo aspettiamo in corridoio e non fra i pazienti in attesa»; se a casa qualcuno sta male «si usa la mascherina»; se ci invitano da qualche parte «ci accertiamo che non ci siano altri bambini non vaccinati».

«Davanti a un no vax io mi sento come davanti a una macchina che ostruisce il passaggio di un disabile» dice la mamma di Anna. «Basterebbe che quello della macchina immaginass­e una cosa sola: essere sulla carrozzina»

d Non agisco per vedere gente condannata Ma devono spiegarmi cosa si può fare e cosa invece è illegale

d Davanti a un no vax mi sento come davanti a una macchina che utilizza il posteggio dei disabili

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