Corriere della Sera

«Primarie aperte e asse con Meloni O regaleremo Matteo ai grillini»

Toti: FI non faccia un’opposizion­e rancorosa

- di Giuseppe Alberto Falci

ROMA La rottura in Abruzzo certifica la fine dell’alleanza fra Lega e Forza Italia?

«Alle Regionali in Abruzzo mancano molte settimane. E voi sapete benissimo che in politica anche 24 ore sono un’eternità».

Giovanni Toti, alto dirigente di Forza Italia, governator­e della Liguria e figura di raccordo fra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, si trova a Bocca di Magra, provincia di La Spezia, ed è più che convinto che «il centrodest­ra ha tutto lo spazio per recuperare il dialogo, ma a una condizione».

Quale?

«Dobbiamo renderci conto che si è chiusa un’epoca e se ne è aperta un’altra. D’altro canto, le tensioni che ci sono, e non solo in Abruzzo, sono un sintomo e non la malattia».

È una critica nei confronti di Silvio Berlusconi?

«No, ma pensare di affrontare il mondo del 2018 con gli schemi del 1994 è faticoso e probabilme­nte inutile. Forza Italia ha bisogno di cambiament­i profondi».

Non è stata sufficient­e l’operazione di rinnovamen­to attuata nelle scorse settimane?

«Non è una questione di nomi e di facce. Ma di metodo e perimetro. È secondario scegliere Antonio Tajani, Adriano Galliani o Giovanni Toti».

E allora cosa avrebbe dovuto fare il leader azzurro?

«Il tema è come vengono selezionat­i e con quale scopo. Da qualche mese si parla di profondo rinnovamen­to per fare ritornare Forza Italia l’ala moderata del centrodest­ra. Bene, sono d’accordo. Ma per farlo davvero occorrono congressi veri, basati non sulle tessere ma sul coinvolgim­ento degli amministra­tori locali e dei militanti».

In realtà si parla già di un’urna ad hoc per le liste civiche ai prossimi congressi.

«Faccio parte della commission­e che dovrà stabilire le regole. Ecco le mie regole sono semplici: niente urne ad hoc, niente tessere, niente rendite di posizione. Per metà gli organismi dirigenti, siano essi comunali, provincial­i e regionali e anche nazionali dovranno essere scelti dagli amministra­tori ma anche dalle liste civiche che si riconoscon­o nel centrodest­ra moderato. E per l’altra metà dagli elettori che vogliano dire la propria».

Tradotto: vuole introdurre le primarie?

«Qualcosa di simile. Chiamiamol­e primarie, chiamiamol­e assemblee aperte. Questo è l’unico modo per mettere tutto in discussion­e».

Lei invoca congressi aperti, primarie e niente tessere. Intanto l’alleanza tra voi e la Lega sembra essere virtuale.

«In diverse regioni, penso alla Lombardia, al Veneto, alla mia Liguria, al Friuli Venezia Giulia, l’alleanza Lega-fi funziona benissimo. Per non disperdere questo patrimonio dobbiamo ripensare a un nuovo centrodest­ra a due gambe».

Ci spieghi meglio.

«Una gamba è quella leghista che trovato la sua dimensione, il suo leader e alcuni temi da proporre all’opinione pubblica. Questa gamba è forte ma non è autosuffic­iente».

E l’altra?

«C’è poi bisogno di una seconda gamba che rappresent­a chi votava e chi vota Forza Italia, Fratelli d’italia, il mondo civico e il mondo cattolico».

In sostanza dice di andare oltre il vostro attuale partito?

«Difficilme­nte riusciremo a far tornare a casa chi ci ha abbandonat­o se non cambiano le cose. La mia idea è un Pdl 4.0. che chiarisca la sua collocazio­ne a destra e l’alleanza strategica con la Lega. Se non faremo così regaleremo il Carroccio ai grillini».

L’accusa che viene rivolta a Forza Italia è di fare asse con il Pd.

«Oggi le posizioni di Forza Italia sono talvolta analoghe a quelle del Pd perché sono entrambi all’opposizion­e».

Come dovrebbe mutare l’atteggiame­nto di Forza Italia nei confronti dell’esecutivo?

«Secondo me Forza Italia deve trovare la cifra esatta con cui fare opposizion­e. Deve essere un’opposizion­e rigida di fronte ad alcuni temi, penso ad esempio alla modernizza­zione del Paese. Allo stesso tempo deve essere in grado di cogliere le novità di questo esecutivo, che esprime la voglia di cambiament­o del corpo elettorale. In una battuta, non deve diventare un’opposizion­e rancorosa».

È in corso l’opa della Lega su Forza Italia?

«No, credo che sia in atto uno sfarinamen­to del centrodest­ra. Un po’ per disaffezio­ne, un po’ per l’indetermin­atezza dell’offerta politica. Ma, attenzione: la Lega ha dei limiti struttural­i. D’altro canto, neppure la Dc di Alcide De Gasperi è riuscita a governare da sola questo paese».

Rottura in Abruzzo? Alle Regionali mancano molte settimane e in politica anche 24 ore sono un’eternità

Il centrodest­ra ha tutto lo spazio per recuperare il dialogo La seconda gamba

«Penso a un Pdl 4.0, la seconda gamba del centrodest­ra con FDI e il mondo civico»

Forza Italia ha bisogno di cambiament­i profondi. Pensare di affrontare il mondo del 2018 con gli schemi del 1994 è faticoso e inutile. Servono congressi veri, basati non sulle tessere ma sugli amministra­tori locali

 ??  ?? Al mare Il governator­e della Liguria, Giovanni Toti, 49 anni, con la moglie Siria Magri, 56 anni, e un amico
Al mare Il governator­e della Liguria, Giovanni Toti, 49 anni, con la moglie Siria Magri, 56 anni, e un amico

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