Corriere della Sera

«Sono gay. Da 5 anni porto con me il segreto»

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Sono qui per raccontare la mia storia. Nessuno l’ha mai sentita, e magari non vorreste nemmeno voi, ma è ciò che mi rimane. Ho una famiglia e amici normali e tutto è apparentem­ente normale, tranne un particolar­e: ho un segreto. Sono gay. Ho 21 anni e da 5 anni porto il segreto con me. Scriverlo qui è facile, ma dirlo in faccia alla gente, alla famiglia, agli amici mi spaventa e mi rende difficile la vita e andare avanti. Qualcosa che a me sembra normale, per il resto del mondo è «qualcosa da dire». Ma un qualcosa da dire è «ti amo», o «ti voglio bene», non «sono gay»! Vorrei raccontare come vivo e che cosa significa tenere un segreto del genere. C’è chi dirà cosa vuoi che sia, chi invece capirà. Non si tratta di condivider­e la mia situazione, ma si tratta di viverla con alti e bassi, con gioie e paure. E a viverla non è qualcun’altro: sono io. Se non si è toccati in prima persona non si sa cosa si prova, non lo si può immaginare o spiegarlo! Mentre scrivo sto male, ho un peso sul petto, o meglio sul cuore, mentre l’ansia aumenta. Per che cosa poi, per cosa? Un segreto, sì il mio segreto, o forse è meglio dire un muro, un muro insormonta­bile. Sapete qual è l’unica cosa che desidero ora nella mia vita? Abbattere quel muro che sembra fatto del materiale con cui sono fatte le bombe atomiche: se lo rompi, tutto esplode e le cose sono due: o muori o tutto cambia. Quindi, che cosa faccio? Simone

Ogni domenica pubblichia­mo il racconto breve — reale o di fantasia — scritto da un lettore

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