I guai di Elon Musk Partono i ricorsi «Tweet ingannevoli»
Basta un tweet per finire in tribunale.questa è l’accusa di due investitori: il cinguettio avrebbe fatto salire artificialmente il valore del titolo di Tesla per l’annuncio che il miliardario californiano si sarebbe ricomprato tutte le azioni della società che ha fondato. La mattina del 7 agosto Elon Musk ha scritto sul social: «Sto pensando di togliere Tesla dal mercato a 420 dollari (per azione, n.d.r). Finanziamento già sicuro». Questa intenzione è stata riconfermata in una serie di tweet nella stessa giornata,sei in totale, nei quali il fondatore della compagnia auspicava che tutti gli investitori rimanessero con Tesla, annunciando anche la creazione di un fondo speciale ad hoc. Il valore degli stock è salito inizialmente dell’11% a 380 dollari per poi perdere il 7% nel giro di due giorni, per il dubbio che i soldi necessari per ricomprare tutte le azioni,una cifra pari a 82 miliardi di dollari, non ci fossero. Così due investitori,kalman Isaacs e William Chamberlain hanno deciso di rivolgersi alla Corte distrettuale federale di San Francisco, accusando il tycoon di aver effettuato di proposito «un attacco nucleare» nei confronti degli short sellers per «decimarli». Nel ricorso presentato si punta il dito sulla condotta di Musk e della Tesla per aver «gonfiato» il prezzo delle azioni, violando la leggi federali in materia. Questo tipo di investitori vengono considerati come un fastidio da Musk, che li ha criticati spesso su Twitter, e lo ha anche indicato nelle ragioni per ricomprarsi la società, per «far finire la loro propaganda». Anche per questo, secondo i ricorrenti, il cinguettio è stato «un’imboscata». Anche la Commissione per i titoli e gli scambi, la Consob americana, ha aperto un dossier sulla vicenda, per chiarire se l’espressione utilizzata sul «Finanziamento già sicuro» fosse veritiera,intensificando le indagini sulle uscite pubbliche della compagnia di Paolo dopo l’annuncio in questione. In precedenza l’agenzia aveva era già stato aperto un fascicolo sugli obiettivi espressi in precedenza da Musk sugli obiettivi riguardanti produzione e vendita della società, giudicati irrealistici dagli analisti. L’imprenditore del tech si è difeso da queste accuse dichiarando in una nota: «Non ho in realtà ancora preso una decisione finale su un eventuale buyout di Tesla ma il mio obiettivo è di far tutto il possibile per creare le condizioni ideali per far lavorare al meglio la compagnia». Le ragioni per un’uscita dal mercato sono legati alle oscillazioni del titolo, si legge più avanti: «Queste possono essere una distrazione grossa per tutti coloro che lavorano a Tesla, dove ogni singolo dipendente è anche un azionista». Qualora altri investitori si unissero ai ricorsi, questi potrebbero diventare una class action.