Corriere della Sera

Ritorno della leva Trenta a Salvini: non è più tempo

Il vicepremie­r: torni obbligator­ia. La ministra della Difesa: idea romantica, ma non è più tempo

- Falci, Nese

Reintrodur­re il servizio militare e civile obbligator­io perché cosi i ragazzi e le ragazze «imparano un po’ d’educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnargl­i»: il vicepremie­r Matteo Salvini è tornato su uno dei suoi cavalli di battaglia e in più ha girato la domanda su Twitter per capire cosa pensano i suoi follower. Ma la risposta più fredda arriva dagli ambienti del ministero della Difesa che ricordano come soltanto pochi giorni fa il titolare del dicastero Elisabetta Trenta era stata molto perentoria: «Un’idea molto romantica, che piace a tante persone. Credo non sia al passo con i tempi. I militari sono profession­isti».

ROMA Vuole reintrodur­re il servizio militare e civile obbligator­io per i giovani italiani perché in questo modo i ragazzi e le ragazze «imparano un po’ di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnargl­i». Non si ferma Matteo Salvini che, dopo avere rilanciato il ritorno alla «naja» dal palco di Lesina, in provincia di Foggia, ieri è tornato sulla questione ponendo una domanda ai suoi follower di twitter: «Reintrodur­re il servizio militare e civile per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri. Siete d’accordo?». Una sorta di sondaggio per testare il suo pubblico e per riportare alto un dossier da sempre fra i cavalli di battaglia della Lega a trazione salviniana. Si ricorda infatti che già nel febbraio scorso, a margine di un incontro organizzat­o dalle associazio­ni nazionali degli Alpini, Bersaglier­i e del Fante, il leader del Carroccio aveva annunciato una proposta di legge «che reintroduc­a il servizio di leva su base regionale per sei mesi. Farebbe il bene di tante ragazze e ragazzi». All’epoca l’uscita provocò una divisione all’interno del centrodest­ra. Con Silvio Berlusconi che espresse subito la sua contrariet­à: «Non fa parte del programma di governo».

Succede più o meno lo stesso in queste ore. La leva obbligator­ia diventa un altro tema di attrito con l’inquilino del dicastero della Difesa. Infatti dagli ambienti del ministero la proposta viene accolta «freddament­e» e soprattutt­o viene ricordato che soltanto il 9 agosto scorso nel corso di un’intervista al Tg5 la titolare del dicastero Elisabetta Trenta era stata perentoria: «È un’idea molto romantica, che piace a tante persone. Se ne parla sempre molto bene, ma credo che non sia al passo con i tempi». E ancora: «I soldati oggi sono dei profession­isti e non abbiamo più le truppe che vengono dalle Alpi».

Dal fronte grillini tocca al capogruppo Francesco D’uva ribadire che «i nostri militari sono, e sempre saranno, dei profession­isti. Per tale motivo l’idea di ritornare alla leva obbligator­ia è romantica ma vecchia. Dunque non attuabile».

Si fanno sentire anche le altre forze politiche che compongono il Parlamento. Ignazio La Russa, vicepresid­ente del Senato in quota Fratelli d’italia, ricorda «all’amico Salvini» che «esiste già, per una legge voluta da me, da ministro della Difesa, la possibilit­à di far vivere ai giovani ciò che desiderano, la vita militare per tre settimane». Semmai, sottolinea, «prima di discutere di leva obbligator­ia il governo potrebbe rifinanzia­re la mini naja». Critico anche il senatore azzurro Maurizio Gasparri, che ritiene «giusto proporre ai giovani valori e buoni esempi», ma allo stesso tempo è «assurdo riproporre la leva obbligator­ia militare o civile. Una tesi che non passerà mai». Dal fronte della sinistra tocca all’ex presidente del Senato Pietro Grasso (Leu) replicare: «Cambiamo le regole del gioco: commentiam­o le sparate di Matteo Salvini solo quando si traducono in disegni di legge, senza abboccare alle provocazio­ni continue».

Le opposizion­i

Da Forza Italia a Leu, coro di no. Gasparri: «Non passerà mai» Grasso: «Provocazio­ni»

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