Corriere della Sera

Belgio, sprangate alla coppia gay

Mauro e il marito vivono nelle Fiandre. «Due vicini ci odiano, abbiamo paura»

- Di Federica Seneghini

Un italiano e il marito belga. Una coppia gay che da anni vive in Belgio. Due vicini di casa stranieri che «odiano gli omosessual­i». Provocazio­ni continue. Poi le botte con una spranga.

«Ci hanno sputato in faccia. Ci hanno insultato. E poi hanno iniziato a picchiarci con un bloccaster­zo. In testa, sulla schiena, sulle gambe. Ovunque. E tutto questo solo perché siamo gay. Io amo il Belgio. Ci siamo sposati qui. Ora però non mi sento più al sicuro».

È il racconto di Mauro Padovani, 46 anni. Nato a Lavagna, in provincia di Genova, ed emigrato in Belgio cinque anni fa per amore. Lunedì è stato aggredito sotto casa insieme al marito Tom Freeman, 59, italoameri­cano naturalizz­ato belga, da una coppia di vicini. Li hanno lasciati a terra sanguinant­i. E lui, il giorno dopo, ha pubblicato le foto dei loro volti sconvolti sui social. «Voglio sia fatta giustizia», racconta al Corriere.

Quando insieme si sono trasferiti in quel palazzo appena fuori Gand, nelle Fiandre: il quartiere li ha accolti con affetto. Finché non è arrivata quella coppia. Lui bulgaro, lei croata. «Avranno poco più di vent’anni. Quando ci siamo andati a presentare ci hanno detto subito: “Noi odiamo i gay”». Le violenze, fisiche e verbali, sono continuate. «Una volta ci hanno tirato addosso dei mattoni. Quando ci vedevano ci urlavano sempre contro. Ci siamo rivolti più volte alla polizia. Ma non ci hanno mai dato ascolto».

Fino a lunedì. Il giorno del compleanno di Tom. «Stavamo andando da amici a festeggiar­e. Eravamo appena saliti in auto quando il nostro vicino si è avvicinato e ci ha sputato sul vetro. Mio marito è sceso. Ha provato a calmarlo. E quello per tutta risposta gli ha dato un pugno in faccia. Io ho preso il bloccaster­zo. Ma il ragazzo me l’ha strappato dalle mani e ha iniziato a colpirci». Il referto: due vertebre schiacciat­e per Tom, contusioni sparse per Mauro. Ma la polizia questa volta gli ha creduto. Circa duecento persone sono scese in piazza per solidariet­à. «Con l’aggravante di omofobia lui rischia quattro anni. Lei è stata portata in un’altra città».

«Ho conosciuto Tom online 12 anni fa» dice Padovani. «Ci siamo innamorati subito. All’inizio era una storia a distanza. Poi, cinque anni fa ci siamo sposati e io ho lasciato la Liguria per le Fiandre. Non c’è stato un momento più felice nella mia vita. Un anno dopo mio marito si è ammalato. Ha l’alzheimer. Ed è la cosa che mi ha fatto più male, lunedì. Vederlo a terra in lacrime. Picchiare una persona come lui è come picchiare un bambino». La vicenda

● Il fumettista italiano Mauro Padovani, residente in Belgio, ha denunciato su Facebook di essere stato pestato assieme al marito Tom Freeman dai loro vicini di casa che vivono nell’appartamen­to sopra il loro

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In ospedale Mauro Padovani(a sinistra) e il marito Tom Freeman

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