Corriere della Sera

«Ho il rammarico della Nba Io duro? Per farmi rispettare Ma bisogna essere leali»

L’ex cestista: «Se fossi nato vent’anni dopo sarei ricco»

- Di Flavio Vanetti

D ino Meneghin, come si vede l’italia dall’alto di 204 centimetri? Il nume tutelare del basket italiano ha una risposta che riguarda gli aspetti pratici della quotidiani­tà (e le controindi­cazioni della statura), e una che raccoglie la traccia metaforica della domanda. La prima: «È una visione scomoda. Non immaginate, per dire, quanto a Milano siano per me una minaccia gli autobus che circolano contromano nelle corsie preferenzi­ali, spesso rasenti ai marciapied­i: gli specchi retrovisor­i esterni sono alla mia altezza, una volta ho preso uno spavento tremendo».

La metafora, invece?

«Mezzo secolo di viaggi mi ha permesso di capire come ci vedono all’estero: l’italia ha enormi potenziali­tà, ma non sempre le esprime. La cosa che mi fa più male è che i giudizi positivi sono soverchiat­i dall’idea che, sotto sotto, siamo dei mafiosi. Inaccettab­ile».

Dino Meneghin vivrebbe in un altro Paese?

«Da ragazzo volevo andare in Svizzera: mi piaceva il suo sistema di vita. E mi piace ancora oggi: passi il confine ed entri in un altro mondo, ordinato ed efficiente. Poi però ripenso all’italia e realizzo che non la lascerei mai».

Le diamo le chiavi delle porte del tempo: apre quella del passato o quella del futuro?

«Quella del futuro, tenendo però una finestra sul passato. È sbagliato scordarlo, regala esperienza. Quanto al futuro, apro la sua porta perché, pur avendo 68 anni, penso a che cosa farò fra cinque o dieci».

Si stava meglio nei magici anni 60 e nei tormentati 70 di un’ Italia con tanti problemi ma probabilme­nte più genuina di quella di oggi?

«Forse sì. Aggiungere­i pure gli anni 80: in quel periodo il Paese era in continua evoluzione; c’erano fermento e voglia di fare, la vita quotidiana era piena di verve».

 ??  ?? Campione Dino Meneghin a Springfiel­d, Massachuse­tts, il 5 settembre del 2003, in occasione dell’inseriment­o del suo nome nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, l’olimpo Usa dei grandi del basket mondiale. Meneghin è uno dei tre italiani a farne parte, assieme a Cesare Rubini e Sandro Gamba. Nel 2010 è stato inserito anche nella Hall of Fame della Fiba, la Federazion­e internazio­nale
Campione Dino Meneghin a Springfiel­d, Massachuse­tts, il 5 settembre del 2003, in occasione dell’inseriment­o del suo nome nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, l’olimpo Usa dei grandi del basket mondiale. Meneghin è uno dei tre italiani a farne parte, assieme a Cesare Rubini e Sandro Gamba. Nel 2010 è stato inserito anche nella Hall of Fame della Fiba, la Federazion­e internazio­nale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy