Corriere della Sera

Lautaro cambia una squadra Pirlo con Sky bada al solido

- di Mario Sconcerti

Se si cerca un uomo per l’estate, lo si può trovare dalle parti di Lautaro Martinez. Era un po’ di tempo che non si vedeva un attaccante così fisico e così innamorato di sé, un narcisista innocente senza bisogno del mondo, capace solo di dare. I grandi giocatori si distinguon­o da quello che sanno aggiungere a una squadra. Giocare bene è un fatto comune, tocca poi all’entusiasmo popolare decifrarlo, darle una maschera, un’epopea. Ma sono pochi quelli che cambiano le squadre. Lautaro lo ha fatto da subito. Dovrà passare tempo, dovremo tutti capire, ma i sintomi di Lautaro sono i migliori, sono quelli che cambiano le gerarchie. Pensate a un’inter che riesca a mettere insieme sia lui che Icardi. Oppure pensate a un’inter che non ci riesca, che faccia i conti con un centrocamp­ista in più e un attaccante in meno. Che senso ha? Cerchi giocatori intorno al mondo, ne trovi uno all’altezza poi dici che deve rientrare a centrocamp­o. Il senso dell’equilibrio nel calcio ha le colpe stesse della geometria. Tu la studi per tutta la vita poi scopri che qualcuno ne ha inventata un’altra. Questo è il calcio di Spalletti, che pure è tecnico finissimo, ma ha sempre il nuovo alle spalle, insegue quello che ha già avuto, non quel che resta da inventare. Cambio argomento, parlo di Pirlo e della sua decisione di scegliere Sky al posto della Nazionale. Quando l’italia fu eliminata dalla Svezia fui il primo a proporre un’italia come squadra e come progetto affidata ai giocatori. Pirlo nel frattempo ha prima accettato e poi rifiutato il ruolo di vice Mancini, il secondo ruolo tecnico federale più importante in Italia. È bastato un dubbio con Sky. Tutti abbiamo il diritto di gestire la nostra vita, ma senza favole, quelle esistono finché si gioca. Dopo sei solo un uomo che preferisce Sky, che pensa al solido. Vale anche per Maldini, unico dirigente di un club ad essere ambasciato­re di una grande emittente televisiva. Può un tesserato federale avere a pagamento il diritto di parlare di qualunque altro tesserato?

C’è un piccolo conflitto di interessi?

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