Un giallo avvincente tra (fanta)calcio, politica e spionaggio
«Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce». Parola di Osvaldo Soriano, scrittore argentino autore di Fùtbol, raccolta di racconti filosofici sul pallone, parola anche del giornalista Gianni Spinelli che ha firmato il romanzo «Andiamo al Cremlino – Una storia di fantacalcio» (Gelsorosso, 2018, 120 pagine, 12 euro) con illustrazioni di Valerio Pastore. La storia avvince, un thriller divertente e irriverente che mescola politica — c’è perfino uno schiaffo di Renzi a Berlusconi — spionaggio e soprattutto calcio. Grazie a una serie di intrighi internazionali l’italia è stata riammessa al Mondiale di calcio in Russia, da qui il titolo, al posto della Svezia che nell’amara realtà ci aveva estromesso nello spareggio. Senza rivelare troppo della trama, altrimenti che giallo sarebbe, a guidare la Nazionale sotto l’egida di Fabbricini e Costacurta è il boemo Zeman che punta soprattutto a un blocco giovane, con alcuni senatori a tenerli insieme. Per la (fanta)cronaca ecco il primo 4-3-3 schierato da Zeman nel (fanta)esordio contro la Corea del Sud: Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, De Sciglio; Cristante, Jorginho, Pellegrini; Insigne, Immobile, Chiesa. Ovviamente non si rivela l’esito né di quell’incontro né del Mondiale, sarebbe come svelare il nome dell’assassino in questo racconto davvero intrigante.