«A 14 anni mi violentarono sei coetanei Non ne parlai»
Il racconto di Edoardo Raspelli: era estate, fui aggredito in camera
Un ricordo «brutto, terribile» — quello di una violenza subita a 14 anni da parte di sei coetanei — che gli è tornato in mente «adesso che sto affrontando la vecchiaia. E viene il momento di tracciare il bilancio della vita». Edoardo Raspelli, 69 anni, non è solo un critico gastronomico assai noto per le trasmissioni che in tv conduce con verve e simpatia ma ha anche un passato — «durato almeno dieci anni» — di gran cronista di «ne«fui ra» a Milano, negli anni Settanta.
Il primo «pezzo», poco più che sbarbatello, per il «Corriere d’informazione» lo ricorda come fosse ieri: «era il 24 luglio 1971 e fu per «il delitto della Cattolica», il caso ancora irrisolto dell’uccisione di Simonetta Ferrero, una studentessa ventiseienne ammazzata con trentatré coltellate nel bagno dell’università». Poi un’altra data — «il 17 maggio 1972» — indelebile: il primo giornalista ad arrivare in via Cherubini, avevano appena sparato al commissario Luigi Calabresi...».
Il nastro della memoria di Raspelli corre nitido: la prima fidanzatina della sua vita che diventa la compagna della vita e la mamma dei suoi due figli, la gastronomia di cui comincia a occuparsi per caso dopo recensioni — e molte stroncature» — dei ristoranti milanesi. Però a un tratto c’è un blackout. «Come un file cancellato Critico gastronomico
Edoardo Raspelli, 69 anni. Dopo essersi occupato a lungo di cronaca nera al Corriere d’informazione, l’edizione pomeridiana del Corriere della Sera, è diventato un apprezzato esperto di gastronomia