Corriere della Sera

«La mia frenata in bilico sul nulla»

Un tremore sotto il diluvio, poi il camion che riesce a inchiodare di fronte all’abisso improvviso

- di Cesare Giuzzi

Il furgone è rimasto quasi sospeso, i tergicrist­alli ancora accesi nonostante ora su Genova splenda il sole. I fari restano lì, a illuminare qualcosa che non esiste più. Dieci metri più avanti la strada è scomparsa. Il vuoto per sessanta metri e un enorme cubo nero che dal greto del Polcevera sembra un pezzo di pilone, o il tetto di una casa. Da vicino, invece, si scorgono le righe bianche sull’asfalto e il giunto tra le due campate di cemento armato. La strada nera è adagiata sul greto del torrente, in verticale, rivolta al cielo. Il camioncino è in alto, incredibil­mente ancora lì, mentre tutto il resto è sparito.

Alla guida del furgone c’era un uomo di 37 anni, lavora da un anno per una ditta di trasporti della provincia di Genova, la Damonte. Sul cassone verde le insegne della catena di supermerca­ti Basko. Il suo è il racconto di un sopravviss­uto, di un miracolato come ripete al telefono quando pochi istanti dopo il crollo chiama Annalisa Damonte, la responsabi­le dell’azienda di trasposti. In quel tratto, la strada — il tracciato urbano dell’a10 — è a due corsie. Il camioncino era sulla prima e viaggiava da Savona in direzione di Genova, da Ponente a Levante, come si dice in questa lingua di terra e montagna affacciata sul mare. «Mi aveva appena superato una macchina. L’ho vista arrivare negli specchiett­i, mi ha passato e poi s’è messa davanti. Avevamo appena iniziato ad affrontare il viadotto — racconta l’autista —. Pioveva, pioveva a dirotto e non era possibile andare forte. Quando mi ha passato ho rallentato, per tenere una certa distanza di sicurezza, perché frenare con quella pioggia era impossibil­e, si vedeva poco. Avete presente un diluvio?». Il suo ricordo, come quello di altri sopravviss­uti, indugia proprio sulla pioggia, sul temporale e su quelle nuvole basse sul cielo di Genova. «A un certo punto è tremato tutto. La macchina che avevo davanti è sparita, sembrava inghiottit­a dalle nuvole. Ho alzato gli occhi, ho visto il pilone del ponte cadere giù. Ho frenato. Non ho solo frenato, ho inchiodato quasi bloccando le ruote. Istintivam­ente quando mi sono trovato il vuoto davanti ho messo la retromarci­a, come per cercare di scappare da quell’inferno».

Il furgone percorre almeno una decina di metri all’indietro. Non è chiaro — e questo sarà stabilito dalle perizie che saranno eseguite sui resti del ponte — se in quel momento il furgone si trovasse su una delle campate poi crollate in un secondo momento (come si vede nei video realizzati da alcuni testimoni) o se sempliceme­nte tutto sia avvenuto nello spazio di pochi metri. «Ho capito che tutto era crollato, che dovevo scappare. Sono saltato giù dal camion e sono scappato via a piedi. C’era una pioggia terribile, ho visto altri automobili­sti e gli ho detto di scappare». Quando arrivano i primi soccorsi il 37enne è sotto choc. «Non so come è stato possibile ma sono vivo». L’autista viene portato in ospedale, non ha ferite ma negli occhi c’è il terrore per quello che ha visto, e soprattutt­o per ciò che ha solo potuto immaginare.

È ormai metà pomeriggio quando viene dimesso dai medici, lui torna alla ditta e incontra la titolare Annalisa Damonte che ha passato metà giornata a rispondere alle telefonate di colleghi, parenti e amici: «Potete immaginare lo choc, non sapevamo nulla, è stato lui ad avvisarci questa mattina. Poi abbiamo visto le prime fotografie. Il camion rimasto lì sospeso, la tragedia tutto intorno». Come sta il vostro autista? «È inevitabil­mente scosso, non è una esperienza facile da raccontare. Una cosa che nessuno poteva immaginare. Lui è salvo, ma è una tragedia immane per tutti. Un dolore enorme».

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(Lapresse) In bilico Il camion con le insegne della catena di supermerca­ti Basko fermo su quel che resta del ponte sul Polcevera, crollato ieri. Dietro, gli altri automezzi che sono riusciti a fermarsi
 ??  ?? Tragedia La vista apparsa all’autista: due tronconi e il nulla in mezzo
Tragedia La vista apparsa all’autista: due tronconi e il nulla in mezzo

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